HARDBALL

Valutazione
Accettabile, Realistico, dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Educazione, Sport
Genere
Commedia
Regia
Brian Robbins
Durata
106'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Hardball
Distribuzione
Eagle Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
John Gatins tratto dal romanzo di Daniel Coyle
Musiche
Mark Isham
Montaggio
Ned Bastille

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: tratto dal romanzo di Daniel Coyle - Scenegg.: John Gatins - Fotogr.(Normale/a colori): Tom Richmond - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Ned Bastille - Dur.: 106' - Produz.: Tina Nides, Mike Tollin, Brian Robbins.

Interpreti e ruoli

Keanu Reeves (Connor O'Neill), Diane Lane (Elisabeth), John Hawkes, D.B.Sweeney, Mike McGlone, Graham Beckel

Soggetto

A Chicago Connor 0'Neill, giovane senza lavoro e dedito al gioco, è incalzato dai creditori che li minacciano se non salderà i debiti entro breve tempo. Messo alle strette, Connor si rivolge ad un amico, il quale gli fa una proposta inattesa: allenare una squadra di baseball di bambini per 500 dollari a settimana. Connor non ha scelta e, poco dopo, si reca sul posto: un campetto mal ridotto in mezzo alle case popolari alla periferia della città. Qui il baseball è svolto soprattutto in funzione di aggregazione d'intesa con la scuola pubblica locale, dove si fa quello che si può per mandare avanti i programmi. Connor, che ha preso contatti con l'insegnante Elizabeth, si trova di fronte un gruppo di ragazzini litigiosi e capaci di esprimersi solo in modi pesanti. La squadra, che si chiama Kekambas e non ha quasi attrezzature, deve partecipare ai campionati scolastici ma non ha alcuna preparazione. Cominciando praticamente da zero, Connor riesce a mettere un po' di ordine, ad assegnare i ruoli, a far capire gli obiettivi che si pongono. Quando i creditori lo incalzano, Connor dice che ormai è fuori, che con la vita di prima ha chiuso. Un pomeriggio porta i ragazzi allo stadio dove nessuno di loro era mai entrato. Ora i Kekambas sono attesi dall'incontro con i Bua Wans, sfida decisiva per entrare nel campionato finale. Quella sera, tornando a casa, due fratelli restano coinvolti in una sparatoria, e il piccolo G muore. In chiesa, al funerale, Connor prende la parola e lo ricorda con affetto. Quindi si ritrovano sul campo, giocano per G-boy e vincono.

Valutazione Pastorale

Il racconto è strutturato in modo tale da suscitare l'emergere e l'affermarsi di dimensioni concrete di crescita, di rispetto, di promozione sociale e affettiva laddove dominavano degrado e abbandono. Si parte infatti da una situazione quasi disperata e si arriva all'instaurarsi di una reciproca comprensione foriera di altri gradi di miglioramento. Così, mentre da un lato i bambini hanno imparato "sul campo" il significato di parole come rispetto, solidarietà e hanno capito che nella vita é necessario qualche sacrificio, dall'altro anche l'adulto Connor ha avuto modo di imparare la propria lezione: lavorare per gli altri arricchisce anche noi stessi e offre inattesi stimoli di partecipazione. Le periferie urbane come zona di confine tra bene e male, lo sport come occasione socializzante e di riscatto in un territorio dove è anche presente una comunità religiosa sono tutti elementi che punteggiano la storia in modo non pedante ma misurato e credibile. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile quindi, realistico nell'impianto figurativo e anche adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere usato in programmazione ordinaria, e proposto in molto circostanze per giovane in oratori e scuole per il suo taglio educativo e propositivo.

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