HARLEM NIGHTS

Valutazione
Inaccettabile, Volgare
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Eddie Murphy
Durata
116'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
HARLEM NIGHTS
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Eddie Murphy
Musiche
Herbie Hancock
Montaggio
George Bowers

Sogg. e Scenegg.: Eddie Murphy - Fotogr.: (normale/a colori) Woody Omens - Mus.: Herbie Hancock - Montagg.: George Bowers - Dur.: 116' - Produz.: Eddie Murphy Productions

Interpreti e ruoli

Eddie Murphy (Quick), Richard Pryor (Sugar Ray), Redd Foxx (Bennie Wilson), Danny Aiello (Phil Cantone), Michael Lerner (Bugsy Calhoune), Della Reese (Vera), Berlinda Tolbert (Annie), Stan Shaw (Jack Jenkins), Jasmine Guy (Dominique)

Soggetto

Sugar Ray, un nero che ad Harlem gestisce nel 1918 un locale di infimo ordine in cui si beve e si gioca ai dadi, ha preso in simpatia Quick, orfano neppure decenne e di colore anche lui, dal giorno in cui questi ha lanciato una palla in fronte ad un giocatore perdente e minaccioso. Dopo venti anni, il ragazzino, figlio adottivo, è diventato l'efficientissimo socio di Sugar e la coppia dirige un elegante club che fa grandi affari. Questo dà molta noia al boss malavitoso Bugsy Calhoune che, affinchè il mercato non gli venga limitato e rovinato, mobilita un corrotto funzionario di polizia da tempo ai suoi ordini (Cantone), la bellissima Dominique La Rue ed i suoi scagnozzi. Quick però gli scagnozzi li elimina a rivoltellate, delle grazie della donna approfitta quanto può (però evita di essere da lei ucciso mentre sono a letto) e infine fa perdere al boss una grossa somma scommessa in occasione di un grande incontro di boxe. Gli altri hanno da prima mandato a male una serata al club (dove Cantone ha guidato i suoi uomini per una irruzione), poi hanno fatto saltare in aria il locale. Ma Sugar ed il figlio adottivo faranno presto a rimettersi in affari, insieme al vecchio croupier mezzo cieco ed a Vera, la direttrice delle ragazze, grazie ai dadi, al whisky e alle donne nonchè al jazz irresistibile che anima le danze nelle frenetiche notti della mitica Harlem.

Valutazione Pastorale

il film è troppo lungo, si ripete e spreca spesso in schiocchezze, tenta scene graffianti, ma manca di ironia, allorchè vorrebbe parodiare avvenimenti e personaggi di un'epoca che per gli Americani è leggendaria. Qui la storia arranca parecchio, malgrado una indubbia cura della fotografia e dell'ambientazione, per la pacchianeria di bianchi e neri che giocano, si ubriacano e ballano fino all'alba; Di godibile c'è la colonna sonora, dove Duke Ellington e vari altri musicisti propongono canzoni e pezzi celeberrimi. Purtroppo, quando Eddie Murphy è di scena da solo o con chi gli fa da contrappunto, la trivialità è totale, e la scurrilità verbale con cui Murphy si abbandona con delizia e senza freni è assolutamente intollerabile. Lui lo fa ridendo, sempre caricando i toni, sempre sopra le righe e contagiando gli altri. Quanto al film, a parte i non pochi cadaveri, è la sua indigeribile ed alluvionale platealità a renderlo inaccettabile.

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