HARRY A PEZZI

Valutazione
Inaccettabile, immorale
Tematica
Psicologia, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Woody Allen
Durata
96'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
DECONSTRUCTING HARRY
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
autori vari
Montaggio
Susan E.Morse

Sogg e scenegg.: Woody Allen - Fotogr. (Panoramica/a colori): Carlo Di Palma - Mus.: autori vari - Montagg.: Susan E.Morse - Dur.: 96' - Produz.: Magnolia Productions, Sweetland Films.

Interpreti e ruoli

Woody Allen (Harry Block), Kirstie Alley (Joan), Judy Davis (Lucy), Elisabeth Shue (Fay), Hazelle Goodman (Cookie), Billy Crystal (Carry), Robin Williams (Mel), Demi Moore, Mariel Hemingway, Eric Bogosian, Stanley Tucci, Julie Kavner, Amy Irving, Caroline Aaron, Toby Maguire.

Soggetto

A New York Harry Block è uno scrittore che, arrivato ad un'età ormai matura, vorrebbe mettere ordine nella propria vita, ma più ci prova più ricade nelle caotiche situazioni di sempre. I suoi romanzi hanno sempre una forte componente autobiografica e perciò alla sua crisi personale fa seguito anche una crisi di ispirazione creativa. Tra sogno e realtà, alcune situazioni prendono corpo, nelle quali lui riversa fatti accadutigli tempo prima: la prima moglie, una psicanalista che lui ha tradito con una paziente e che si vendica, facendogli incontrare il meno possibile il figlio di nove anni; la seconda moglie Jane, che lui ha tradito con la di lei sorella; tutte poi lasciate per Fay, giovane ammiratrice, che ora gli fa sapere di volerlo lasciare per sposare un loro comune amico. In questo girotondo di coppie, Harry cerca rifugio ora dallo psicanalista ora con alcune prostitute con le quali soddisfa la propria passione per il sesso orale. Quando la sua vecchia università lo invita per conferirgli la laurea ad honorem, lui chiede a Cookie, prostituta di colore, di accompagnarlo alla cerimonia. A loro si uniscono un'amico, trovato casualmente dal cardiologo, e il figlio sottratto di forza al controllo della madre. Durante il viaggio, Harry si ferma a casa della sorella, sposata ad un ebreo fanatico e con lei ha una forte discussione. Quando arriva, Cookie viene trovata in possesso di marjuana, e la polizia interviene per riprendere il bambino rapito. Tutto sembra andare a rotoli, quando il rettore dell’università invita Harry in una stanza, dove i personaggi della sua fantasia lo accolgono con un applauso. Harry capisce che solo con loro può sperare di salvarsi.

Valutazione Pastorale

Anche se non lo vuole ammettere, Woody Allen fa un film fortemente autobiografico, nel quale i piani della vita vera e di quella inventata finiscono per confondersi con una impressionante semplicità e con una naturalezza in certi momenti disarmante. Nell'alternarsi di verità e menzogna, ritroviamo il Woody Allen di sempre, individualista, egocentrico, intellettuale fino al midollo, capace di vivere solo in mezzo ai libri, alla sua New York, al cinema come sfogo e proiezione di se stesso. Ma il tutto è reso più crudo e amaro dal trascorrere degli anni, e il discorso di fondo della sincerità dell'ispirazione sfocia in quello dell'incombere della vecchiaia e della sensazione di avvicinarsi alla morte. Sono situazioni che dovrebbero suggerire all'autore un senso di riflessione più misurata e pacata. Invece succede tutto il contrario: il regista/attore si propone di eccitare se stesso e lo spettatore, non si fa scrupolo di dettagliare i rapporti sessuali, dà al figlioletto con largo anticipo lezioni di vita erotico/esistenziali, prende ferocemente in giro la religione, forse dimostrando coraggio verso un certo conformismo ebraico ma sbandierando con insistenza il proprio ateismo. Insomma la ventilata autocritica si perde dentro una racconto che, più va avanti, più diventa solo una sorta di meccanismo costruito per giustificare se stesso, i propri eccessi, gli errori, le crisi, le delusioni fatte patire agli altri. Con in più una sorta di compiacimento per la propria vita sregolata, che diventa esempio da seguire. In questa ottica, dal punto di vista pastorale, il film va considerato inaccettabile per la sua complessiva immoralità. UTILIZZAZIONE: il film è da escludere dalla programmazione ordinaria. Certo il riconosciuto valore di Woody Allen nel panorama cinematografico potrebbe indurre ad inserire il film in rassegne a lui dedicate o in altre sulla crisi dell'intellettuale, sul rapporto cinema/psicanalisi, cinema/letteratura e altre simili: sono da consigliare, in questi casi, adeguati supporti e presenze in grado di mettere bene a fuoco i gravi limiti presenti nella pellicola.

Le altre valutazioni

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