
Orig.: Stati Uniti/Germania (2017) - Sogg. e scenegg.: Chin Chin Yap, Tim Finch, Boris Cheshirkov - Fotogr.(Panoramica/a col.): Ai Weiwei, Murat Bay, Christopher Doyle, Huang Wenhai, Konstatinos Koukoulis, Renaat Lambeets, Li Dongxu, Lv Hengzhong, Ma Yan, Johannes Watermann, Xie Zhenwei, Zhang Zanbo - Mus.: Karsten Fundal - Montagg.: Niels Pagh Andersen - Dur.: 140' - Produz.: Ai Weiwei, Chin Chin Yap, Heino Deckert per Participant Media e Rai Cinema in associazione con AC Films - 74^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2017 IN CONCORSO, MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO FAIR PLAY CINEMA, PREMIO FONDAZIONE MIMMO ROTELLA A WEIWEI, PREMIO ENRICO FULCHIGNONI CICT UNESCO, MENZIONE SPECIALE DEL PREMIO HUMAN RIGHTS AL CINEMA DEI DIRITTI UMANI E SEGNALAZIONE CINEMA FOR UNICEF 2017 DEL PREMIO LEONCINO D'ORO AGISCUOLA.
Soggetto
Tutti coloro che vivono la precarietà e la sofferenza di scelte avventate e sconsiderate.
Valutazione Pastorale
E' stato calcolato che oltre 60 milioni di persone nel mondo hanno lasciato le proprie case perché costrette da cambiamenti climatici, carestie e guerre. Si tratta, come si capisce, di un progressivo cambiamento di cause e di conseguenti motivazioni. Forse certi fenomeni metereologici arrivano in forme gravi e difficilmente contrastabili; forse le carestie sono il risultato di una errata e folle distribuzione delle risorse alimentari. Di certo le molte, troppe guerre in corso nel nostro Pianeta derivano da una follia generalizzata e dal demenziale comportamento di persone cui è messo in mano il potere di decidere del destino di altri. Dentro questi ambiti è cominciato il viaggio, durato un anno, di Ai Weiwei. L'artista e performer multimediale ha girato in 23 Paesi e ha dato voce alle sofferenze e alle privazioni di popoli talvolta lontani e differenti tra loro. Accomunati da dolori, da bisogni crescenti, dalla prospettiva di un futuro quanto mai incerto. Bisogna dire che il regista fotografa con nitore e partecipazione una realtà di agghiacciante efficacia. Detto questo, va aggiunto che i 140' producono un film lento e non sempre lucido, talvolta inutilmente didascalico. Resta l'opportunità di affrontare l'argomento e di gridarlo il più possibile a tutti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, per occasioni particolari e molto indirizzate sotto il profilo della riflessione in un'ottica socio-politica.