HUNGER GAMES

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Fantascienza, Giovani, Letteratura, Male, Mass-media, Metafore del nostro tempo
Genere
Metafora
Regia
Gary Ross
Durata
142'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Hunger Games
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Gary Ross, Suzanne Collind, Billy Ray tratto dal romanzo omonimo di Suzanne Collins
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Stephen Mirrione, Juliette Welfling

Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Suzanne Collins - Scenegg.: Gary Ross, Suzanne Collind, Billy Ray - Fotogr.(Scope/a colori): Tom Stern - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Stephen Mirrione, Juliette Welfling - Dur.: 142' - Produz.: Nina Jacobson, Jon Kilik.

Interpreti e ruoli

Jennifer Lawrence (Katniss Everdeen), Josh Hutcherson (Peeta Mellark), Liam Hemsworth (Gale Hawthorne), Woody Harrelson (Haymitch Abernaty), Elizabeth Banks (Effie Trinket), Lenny Kravitz (Cinna), Stanley Tucci (Caesar Flickerman), Donald Sutherland (presidente Snow), Toby Jones (Claudius Templesmith), Leven Rambin (Glimmer), Paula Malcomson . (sig.ra Everdeen)

Soggetto

Nella nazione di Panem, ogni anno due adolescenti (un maschio e una femmina) per ciascuno dei 12 distretti in cui è divisa la citta di Capitol, si devono affrontare in un 'reality' nel quale è in ballo la sopravvivenza: sono gli 'Hunger Games'. prova terribile che viene mandata in onda con grande successo e partecipazione. Katniss si offre come volontaria per sostituire la sorellina sorteggiata in prima battuta. Insieme a lei per rappresentare il Distretto 12 c'è anche il coetaneo Peeta, ragazzo introverso e forse innamorato...

Valutazione Pastorale

Nel futuro prossimo venturo, gli Stati Uniti distrutti e divenuti Panem vivono solo sull'organizzazione di giochi di morte realizzati a beneficio dello spettacolo. L'estetica del reality diventa lugubre scenario di fantascienza, tanto più seguito e applaudito in tutto il mondo, quanto più il pubblico giovanile dimostra di aderire alla richiesta di mondi 'altri', di vite 'altre', di esistenze in bilico. Dalle pagine dei romanzi di Suzanne Collins alle immagini aspre e disperate confezionate da Gary Ross passa un ventaglio inesauribile di suggestioni, citazioni, riferimenti. E' facile entrare nei territori della metafora e qui lasciarsi andare agli argomenti più differenti: la città desolata, la scomparsa della convivenza sociale, la fine del libero arbitrio e poi l'amore violato, la gioventù sacrificata, la gioia conculcata. E, all'opposto, la voglia di ribellione e di riscatto. Insomma, toccato il fondo si può solo risalire. Nell'epoca globalizzata, il disagio giovanile trova appigli per partire contro un nemico astuto e bieco, per cavalcare l'onda di movimenti di sollevazione dapprima spontanea poi organizzata e incanalata. Il copione segue i toni dell'apologo fantastico-metafisico, riuscendo a distinguersi dalla coeva saga di "Twilight", e tuttavia cavalcando la stessa configurazione di mondi paralleli, tra mezze verità e mezze falsità, tra incubo e divertimento. Alla fine il traguardo dell'unico sopravvissuto diventa pura ipotesi irreale, e è giusto che rimanga in quella condizione. Aiutando magari a stimolare qualche riflessione meno affrettata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in seguito come proposta per un pubblico soprattutto giovanile in grado di sentirsi coinvolto e stimolato.

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