I GIORNI DELL’AMORE E DELL’ODIO – CEFALONIA

Valutazione
Inconsistente, superficialità
Tematica
Famiglia - fratelli sorelle, Guerra, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Claver Salizzato
Durata
92'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Claver Salizzato Claver Salizzato sulla base di libri e testimonianze sull'argomento
Musiche
Paolo Rustichelli
Montaggio
Anna Napoli

Orig.: Italia (2001) - Sogg.: Claver Salizzato sulla base di libri e testimonianze sull'argomento - Scenegg.: Claver Salizzato - Fotogr.(Panoramica/a colori): Pino Pinori - Mus.: Paolo Rustichelli - Montagg.: Anna Napoli - Dur.: 92' - Produz.: Enzo Gallo per Metropolis Film.

Interpreti e ruoli

Daniele Liotti (Wolfgang), Liberto Rabal (Helberg), Mandala Tayde (Marthe), Sarah Miles (la madre), Ricky Tognazzi (generale Gandin), Ugo Pagliai, Riccardo Salerno, Francesco Venditti

Soggetto

Sud Tirolo, 1939. Wolfgang e Helberg sono due fratelli che, allo scoppiare della guerra, si trovano a schierarsi su posizioni opposte. Wolfgang sposa Mathe, e poco dopo Helberg decide di seguire l'esercito tedesco e le tragiche ambizioni di conquista di Hitler. L'azione si posta sul fronte greco, a partire dalla primavera del 1942. Su questo versante, quando arriva l'8 settembre 1943, sull'isola di Cefalonia l'esercito italiano apprende la notizia dell'armistizio. Da alleati diventati nemici, i tedeschi impongono un ultimatum all'esercito italiano, in tre punti: 1) schierarsi al loro fianco; 2) arrendersi; 3) combattere. Nella totale assenza di disposizioni, ufficiali e soldati, sfiancati dagli aspri combattimenti, sembrano disponibili a trattare la resa. I due fratelli sono uno contro l'altro. Una bomba uccide Helberg, che morendo tra le braccia di Wolfgang si riconcilia con lui e gli racconta della moglie morta dando alla luce una figlia che lo aspetta a Berlino. Quando sono ormai disarmati, i soldati italiani vengono tutti uccisi dai tedeschi. Finita la guerra, Wolfgang ha ricostituito una famiglia, mentre Helberg riposa a Cefalonia insieme a tanti altri.

Valutazione Pastorale

La strage di soldati italiani ormai inermi messa in atto dai tedeschi sull'isola di Cefalonia rappresenta una delle pagine più atroci della seconda guerra mondiale, e tuttavia per lunghi anni è rimasta sotto silenzio, relegata in un angolo da una storiografia che non intendeva raccontare 'tutto' ma solo una parte dei fatti. In un un clima culturale più possibilista e dinamico, l'episodio torna ad essere ricordato, e anche il cinema se ne occupa ma certo ci si augurava che l'attesa potesse avere esiti un po' più sostanziosi. Se infatti si va con la mente agli episodi, storicamente avvenuti quindi reali, e poi si guarda questo film, sembra di affrontare due situazioni completamente diverse. L'impianto visivo estremanente povero, il taglio narrativo approssimativo e abborracciato, la scelta melodrammatica dei due fratelli l'uno contro l'altro, i riferimenti storici lacunosi, la cornice ambientale carente, una microstoria piena di luoghi comuni: tutto contribuisce a dare l'idea di un'operazione nata male e finita peggio, tra incongruenze, umorismo involontario, incapacità di rendere il clima drammatico dei fatti. Un film quindi che non è in grado di favorire una ricostruzione degli avvenimenti, un'occasione mancata, magari senza volerlo e ferme restando le buone intenzioni di partenza. Dal punto di vista pastorale, per come si presenta e per le scarse emozioni che suscita (la Storia resta da un'altra parte), il film é da valutare come inconsistente, caratterizzato da molte superficialità. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere proposto in occasioni mirate, ma solo per memoria di un avvenimento, sul quale poi bisogna riflettere con altri strumenti.

Le altre valutazioni

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