I nostri ieri

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Carcere, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Giustizia
Genere
Drammatico
Regia
Andrea Papini
Durata
117'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
I nostri ieri
Distribuzione
Atomo Film
Soggetto e Sceneggiatura
Gualtiero Rosella, Andrea Papini, Manuela Tovo
Fotografia
Dario Di Mella
Musiche
Fabrizio Bondi
Montaggio
Maurizio Baglivo
Produzione
Atomo Film, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di Regione Lazio, Emilia-Romagna Film Commission

Interpreti e ruoli

Peppino Mazzotta (Luca), Francesco Di Leva (Beppe), Daphne Scoccia (Lara), Denise Tantucci (Greta), Teresa Saponangelo (Moglie di Beppe), Maria Roveran (L'interprete)

Soggetto

Insegnante assegnato ad una struttura carceraria, Luca spinto dalla passione per la cinepresa propone a un gruppo di detenuti di realizzare un saggio di fine corso incentrato su un evento che li aveva coinvolti in prima persona…

Valutazione Pastorale

i tratta di un film enigmatico e non facile da inquadrare: è “I nostri ieri” di Andrea Papini. La struttura narrativa non è semplice e tuttavia si muove lungo una direttiva di forte suggestione. All’inizio il punto di partenza (il carcere) trasmette l’idea di luogo chiuso (come è naturale) di fronte al quale la prospettiva di usare una piccola cinepresa assolve soprattutto la funzione di allargare lo sguardo, di andare oltre le mura per recuperare una dinamicità svelta e imprevista. Forse nella metafora dell’incontro/scontro tra lo spazio fermo delle celle e il volo libero di un “‘campo lungo” va rintracciato il segreto di questa curiosa discesa nei destini di un gruppo di uomini e donne che vivono una prigionia involontaria ma aspirano a cambiare vite e destino. Ecco sfilare sul palco del carcere Luca, l’insegnante che vuole creare qualcosa di nuovo; Beppe, il camionista detenuto in seguito a un inspiegabile delitto; la sorella della vittima; la vittima stessa; la moglie separata di Luca e sua figlia in procinto di partire per l’America. Come in una quinta teatrale tutti i personaggi si muovono in una sorta di confessione rivolta al pubblico, passando dalla voglia del “fare” alla coscienza dell’impossibilità di cambiare: preoccupati da una cinepresa che ferma il tempo invece di muoverlo e agitarlo. Film quindi dalle molte letture che Papini manovra tra sotterfugi e malinconia, ben coadiuvato da un cast che comprende Peppino Mazzotta (Luca); Francesco di Leva (Beppe); e poi Daphne Scoccia, Teresa Saponangelo, Denise Tantucci. Quando l’immaginario costruisce il reale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria per affrontare argomenti di stretta attualità: il carcere, la didattica, il cinema in funzione di memoria, ricordo, testimonianza.

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