I SEGRETI DEL CUORE

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli
Genere
Commedia
Regia
Bart Freundlich
Durata
97'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The myth of fingerprints
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
David Bridie e John Phillips
Montaggio
Kate Williams e Ken J. Kazmierski

Orig.: Stati Uniti (1997) - Sogg. e scenegg.: Bart Freundlich - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stephen Kazmierski - Mus.: David Bridie e John Phillips - Montagg.: Kate Williams e Ken J. Kazmierski - Dur.: 97' - Produz.: Good Machine in associazione con Eureka Pictures.

Interpreti e ruoli

Arija Bareikis (Daphne), Blythe Danner (Lena), Hope Davis (Margaret), Laurel Holloman (Leigh), Brian Kerwin (Elliot), James Legros (Cézanne), Julianne Moore (Mia), Roy Scheider (Hal), Michael Vartan (Jake), Noah Wyle (Warren)

Soggetto

Dopo un' assenza durata tre anni, Warren in occasione del giorno del ringraziamento torna a casa nella cittadina del New England per riprendere i rapporti con i genitori e la ex ragazza. Nel grande appartamento si ritrovano anche altre due sorelle e un fratello. Hal, il padre, non si scioglie facilmente e mantiene un atteggiamento diffidente; Lena, la madre, cerca invece di vivere con più serenità quella inattesa circostanza e si fa coinvolgere dall'inesorabile riaccendersi dei rapporti familiari. In particolare Mia, la sorella maggiore, é piena di risentimento verso la sua famiglia e piuttosto che farne parte, preferisce viverla dall'esterno.A poco a poco Mia si lascia coinvolgere in una storia con Leonard, che aveva visto l'ultima volta quando erano piccoli e che ora si fa chiamare Cezanne. Tuttavia Elliot, l'attuale fidanzato di Mia, rende complicata questa relazione con Cezanne. Elliot si presenta a casa per la cena, ma ben pochi si ricordano come si chiama. Lui stesso é fortemente distratto e non si accorge che Leigh, sorella minore di Mia, lo guarda con interesse. Tra momenti di felicità, nervosismi, scambi d'accuse, riappacificazioni, é necessario arrivare ad affrontare il nodo centrale (una violenza infantile provocata dal padre) prima che la famiglia possa trovare un equilibrio, anche momentaneo.

Valutazione Pastorale

Un'occasione tradizionale (il 'ringraziamento'), un ambiente unico (la casa, grande e spaziosa), lo stare insieme come momento ormai non eliminabile. Su queste premesse si é costruito tanto cinema americano, e questo ne é un nuovo esempio, e certo non l'ultimo. Il conflitto genitori-figli da un lato, i problemi sentimentali dall'altro. Nel primo caso, i figli sentono su di loro l'atteggiamento accusatorio dei genitori delusi per come stanno gestendo la loro vita, e li ricambiano con accuse ancora più forti. Nel secondo caso, l' incapacità di fare scelte (matrimonio, figli, lavoro) è fonte di insicurezza e di disagio che appaiono senza soluzione. Niente di veramente nuovo, si potrebbe dire, ma se il copione é prevedibile, il racconto scorre e si fa seguire grazie ad un impeccabile impianto professionale. I temi sono quelli indicati, e non sono di poco conto. Il film li propone indulgendo a qualche facile pessimismo e a un certo fatalismo che, dal punto di vista pastorale, lo rendono discutibile, ma il taglio problematico resta evidente. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare per parlare di tematiche inerenti la famiglia, sia pure in una cornice tipicamente americana. Come occasione per riflessioni é da vedere anche in occasione di passaggi televisivi casalinghi.

Le altre valutazioni

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