IL CIRCOLO DELLA FORTUNA E DELLA FELICITÀ **

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Donna
Genere
Drammatico
Regia
Wayne Wang
Durata
135'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE JOY LUCK CLUB
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Amy Tan, Ronald Bass Tratto dal romanzo omonimo di Amy Tan
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
Maysie Hoy

Sogg.: Tratto dal romanzo omonimo di Amy Tan - Scenegg.: Amy Tan, Ronald Bass - Fotogr.: (normale/a colori) Amir Mokri - Mus.: Rachel Portman - Montagg.: Maysie Hoy - Dur.: 135' - Produz.: Wayne Wang, Amy Tan, Ronald Bass, Patrick Markey

Interpreti e ruoli

Tsai Chin (Lindo), Kieu Chinh (Suyuan), Lisa Lu (An Mei), France Nuyen (Ying Ying), Ming-Na Wen (June), Rosalind Chao (Rose), Lauren Tom (Lena), Tamlyn Tomita (Waverly), Victor Wong, Andrew Mc Carthy, Vivian Wu, Christopher Rich

Soggetto

nel "Circolo della Fortuna e della Felicità", June, Lindo, Ying Ying, An Mei (quattro donne della comunità cino-americana di San Francisco, festeggiano il capodanno giocando a majong (il domino cinese): June è circondata dalle tre amiche della madre Suyuan, scomparsa da poco. Costei, dopo aver abbandonato due figlie gemelle durante la guerra, è emigrata negli Stati Uniti, dove si è risposata sognando invano la carriera di pianista per la figlia June. La sua amica Lindo, sposata per procura fin dall'età di 4 anni, ha subito in patria le angherie di un marito fanciullo capriccioso ed impotente, e se ne è liberata atterrendo la suocera con un sogno inventato e attribuendo ad un antenato defunto la gravidanza di una servetta. Negli Stati Uniti sua figlia Waverly, sposa divorziata da un cinese da cui ha avuto un figlio, è ora amica di Rich, americano cordiale ma poco edotto negli usi cinesi: le due donne finiscono per capirsi e Lindo accetta Rich. L'altra amica Ying Ying è stata sposata in patria con un bellimbusto che l'ha resa madre e l'ha umiliata arrivando a portarle le prostitute in casa. Per punirlo, la donna in un momento di esasperazione ha poi soppresso il figlioletto. In America si è risposata ed ha avuto Lena, che ora è in crisi col coniuge cinese Harold, un maniaco della divisione delle spese. Su consiglio della madre Lena lo lascia e sposa un altro, gradito ad entrambe. La terza amica An Mei a 4 anni è rimasta priva della madre, scacciata dai suoi che ignorano che è stata violentata dal ricco Wu Tsing. Quando costei tornata a casa per la morte della madre, si riprende la piccola An Mei, le angherie e le perfidie della suocera, che si è impadronita del suo primo figlio, la inducono al suicidio: An Mei allora si ribella violentemente, costringendo il padre a riconoscere i diritti suoi e del fratello. In America ha una figlia, Rose, in crisi matrimoniale col ricco californiano Ted, tediato dalla sua eccessiva arrendevolezza. La madre la sprona a ribellarsi come ella fece, e così la coppia si ricompone. Successivamente il padre di June spiega alla figlia che la madre ha dovuto abbandonare le gemelle perchè in pericolo di vita: soccorsa in extremis e poi emigrata non le ha mai scordate. Ora June porterà loro la piuma di cigno che Suyuan ha recato come talismano in America e annuncerà loro la scomparsa della madre.

Valutazione Pastorale

una piuma di cigno, leggera come i sogni ed i pensieri, lega le vicende drammatiche e intense di queste quattro coppie di donne cinesi trapiantatesi con le figlie in California. Rivive qui la Cina con rituali familiari e sociali quasi sempre spietati verso le bambine, vendute, usate e manipolate dagli adulti volontariamente o a malincuore. Le tragedie delle madri lasciano una sorta di alone psicologico sul destino delle figlie, e saranno le madri stesse, in incontri pieni di drammaticità, a chiarire le divergenze, ad appianare le asperità, a stimolare positivamente le loro creature verso una soluzione dei loro problemi. Affresco vastissimo ma sostanzialmente omogeneo, tutto giocato al femminile, con interpreti molto comprese nei ruoli, il film a tratti, seguendo il romanzo di Amy Tan, si perde in meandri ripetitivi, che potevano essere sveltiti. Il regista, comunque, sostiene con grande impegno e mestiere un'imponente affresco corale dove emergono in pieno la Cina e la sua tragedia politica e generazionale, i legami familiari, e soprattutto il rapporto madre-figlia, disegnato spesso con poetica partecipazione.

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