IL CLUB DEGLI IMPERATORI

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Educazione, Famiglia - genitori figli, Scuola, Storia
Genere
Commedia
Regia
Michael Hoffman
Durata
110'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The emperor's club
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Neil Tolkin tratto dal racconto "The palace thief" di Ethan Canin
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Harvey Rosenstock

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg.: tratto dal racconto "The palace thief" di Ethan Canin - Scenegg.: Neil Tolkin - Fotogr.(Normale/a colori): Lajos Koltai - Mus.: James Newton Howard - Montagg.: Harvey Rosenstock - Dur.: 110' - Produz.: Marc Abraham, Andrew Karsch.

Interpreti e ruoli

Kevin Kline (William Hundert), Emile Hirsch (Sedgewick Bell), Embeth Davidtz (Elizabeth), Steven Culp

Soggetto

Scuola San Benedict, West Virginia. Nella classe di William Hundert, docente di storia latina e greca, arriva Sedgewick Bell, un giovane espansivo ma insofferente. Hundert fatica a contenerne gli eccessi, parla con il padre di lui, senatore dello Stato, ma non ottiene risultati positivi. Il momento centrale dell'attività didattica é il titolo di Giulio Cesare, assegnato a chi dimostra migliori conoscenze della storia antica classica. Bell entra tra i tre finalisti, ma qui Hundert, accortosi che sta barando, lo mette in difficoltà con una domanda non prevista e la vittoria va al giovane Deepa. Nella primavera del 1976, Bell si diploma. Passano 25 anni. Alla morte del preside Wooldbridge, Hundert pensa di essere chiamato a sostituirlo, ma il Consiglio sceglie un altro. Andato in pensione, Hundert viene richiamato il giorno in cui la scuola vuole ripetere la gara di tanti anni prima, in vista di una donazione che il ricco Bell ha promesso. Hundert formula le domande, e ancora una volta si accorge che Bell imbroglia. Il vincitore è di nuovo Deepa, ma Bell approfitta dell'occasione per annunciare la propria candidatura al seggio da senatore che era stato del padre.

Valutazione Pastorale

Il tema generale su cui poggia la vicenda è quello dell'educazione, con i numerosi sottotemi che ne derivano: ruolo degli Istituti e dei College; capacità pedagogiche dell'insegnante; funzione delle materie classiche nella realtà del Terzo Millennio; utilità di concorsi e competizioni nel curriculum scolastico. All'interno di un film curato, ben fatto, senza sbavature, interpretato con convinzione dal credibile Kevin Kline nel ruolo di Hundert, questi argomenti sono ampiamente sviluppati e ciascuno ha spazio per crearsi sufficiente attenzione. Va aggiunto che si respirano modelli già visti, che il ritmo è un po' lento, che i momenti dialettici di scontro sono così lineari ed espliciti da risultare in qualche passaggio didascalici. Tra stereotipi e qualche retorica, in atmosfere ideali più che reali, va comunque accolta la positiva figura del docente, uomo disponibile ad apprendere, a rimettersi in gioco, a dedicarsi alla formazione dei ragazzi come futuri cittadini e adulti maturi. Più declamati che vissuti, i valori comunque risaltano, e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare nell'ambito degli argomenti : scuola, educazione, rapporto insegnanti/alunni.

Le altre valutazioni

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