Il colore della libertà

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Emarginazione, Famiglia, Giustizia, Libertà, Politica-Società, Razzismo, Storia, Violenza
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Barry Alexander Brown
Durata
105'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Usa
Titolo Originale
Son Of The South
Distribuzione
Notorius Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Barry Alexander Brown
Musiche
Steven Argila
Montaggio
Barry Alexander Brown
Produzione
Bill Blasc, Eve Pomerance, Colin Bates, Stan Erdreich

Il film è tratto dal libro "Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement" di Bob Zellnerl

Interpreti e ruoli

Lucas Till (Bob Zellner), Lucy Hale (Carol Ann), Cedric The Entertainer (Reverndo Abernathy), Brian Dennehy (J. O. Zellner), Julia Ormond (Virginia Durr), Sienna Guillory (Jessica Mitford), Sharonne Lanier (Rosa Parks), Jake Abel (Doc)

Soggetto

Alabama, 1961. Bob Zellner è un brillante studente universitario. Dovendo scrivere una tesina sulle relazioni razziali, per raccogliere materiale, decide di partecipare con altri tre compagni a un evento in una chiesa frequentata da fedeli afroamericani. La polizia fa irruzione, ma i quattro riescono a scappare dal retro…

Valutazione Pastorale

Diretto da Barry Alexander Brown, “Il colore della libertà” è tratto dal libro di memorie "Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement" di Bob Zellner. Il film, ambientato nell’estate del 1961 in Alabama, ripercorre alcuni degli eventi fondamentali che hanno portato alla presa di coscienza del giovane Zellner (Lucas Till) delle ingiustizie sociali, degli abusi e delle violenze di cui erano vittime gli afroamericani, soprattutto negli Stati del Sud. Ispirato dalle parole di Martin Luther King e da Rosa Park (che ha modo d’incontrare personalmente), Bob aderisce al Movimento per i diritti civili e ne diventa un convinto attivista. Suo nonno, J.O. Zellner (Brian Dennehy), è però un esponente di rilievo del Ku Klux Klan: non sarà facile per il giovane trovare il coraggio di affrontarlo e mettere così a repentaglio i legami familiari e le amicizie. Costruito come un lungo flashback, con l'immagine iniziale di Zellner che sta per essere impiccato, “Il colore della libertà” è un film di chiaro impegno civile. Non certo il racconto di un “eroe” che subito si schiera dalla parte dei “buoni”, quanto piuttosto quello del travaglio interiore, dei dubbi e delle paure di un giovane coinvolto in una storia più grande di lui, in una scelta – e di questo è pienamente consapevole fin da subito – che cambierà il suo futuro. Nel film le storie dei personaggi si intrecciano con immagini di repertorio che mostrano la ferocia e la disumanità dell’America del Sud di quegli anni, ferocia e disumanità tornate prepotentemente nelle cronache statunitensi di oggi. Dal punto di vista pastorale il film “Il colore della libertà” è da considerare consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, anche in contesti educativi, come occasione per rivisitare una pagina della storia americana che conserva, purtroppo, una drammatica attualità.

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