IL CONTE MAX

Valutazione
Inaccettabile, Volgare
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Christian De Sica
Durata
88'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
IL CONTE MAX
Distribuzione
Artisti Associati International
Soggetto e Sceneggiatura
Age, Gianfilippo Ascione, Adriano Incrocci, Christian de Sica Christian de Sica, Gianfilippo Ascione
Musiche
Manuel De Sica
Montaggio
Raimondo Crociani

Sogg.: Christian de Sica, Gianfilippo Ascione - Scenegg.: Age, Gianfilippo Ascione, Adriano Incrocci, Christian de Sica - Fotogr.: (scope/a colori) Sergio Salvati - Mus.: Manuel De Sica - Montagg.: Raimondo Crociani - Dur.: 88' - Produz.: Produttori Associati, Reteitalia, Vittoria Cine

Interpreti e ruoli

Christian De Sica (Alfredo), Ornella Muti (Isabella Matignon), Galeazzo Benti (Conte Max), Maria Mercader (Signora Dellafont), Alain Flick (Pierre Dellafont), Bruno Corazzari, Anita Ekberg ., Antonella Fassari, Karen Moore

Soggetto

Alfredo, un giovane romano riparatore di motociclette vicino a Campo dei Fiori, è diventato amico del Conte Max, un anziano e spiantato gentiluomo ed ex-gaudente, il quale gli insegna i bei modi ed a parlare francese, alternando le lezioni a partite di poker. Una sera una bella donna viene scippata vicino alla casa di Alfredo: è Isabella Matignon, fotomodella e mantenuta di un attempato Giorgio, che la vorrebbe sposare. Alfredo la soccorre, al mattino di poi le porta in casa dei fiori, ma quella è partita per Parigi. Riconosciutala sul manifesto di un noto couturier e consigliato dal conte, il giovanotto parte per la Ville Lumière rivestito a puntino e con lo smoking in valigia. All'Hotel Crillon (dove però Isabella è conosciuta solo come Taccona e dove Giorgio paga le spese), Alfredo le riporta un anello ed un portacipria che ha recuperati a Roma, le offre cento rose, talchè Isabella, sorpresa e toccata, lo invita ad accompagnarla ad un fastoso ballo, dove lo presenta come il conte Max. Baciato dalla dea fortuna, il bulletto vince uno splendido collier con un biglietto di lotteria da lui raccolto. Indi riesce a farsi invitare dal miliardario mercante d'armi (Pierre Dellafont), grazie alla presentazione della di lui moglie Marika, per una partita a poker che regolarmente vince. Alfredo aveva infatti appreso dall'anziano conte Max che Dellafont è colui che l'ha spogliato al gioco di tutto, incluso un quadro di Renoir, cui Max teneva in modo particolare. D'accordo con Isabella che ora vive con lui e dopo aver deciso di stare in società dato il valore enorme del collier, Alfredo accetta di partire per Marrakesc, dove Dellafont abita da nababbo con la madre. Il mercante vuole una clamorosa rivincita, ma soprattutto essendo un omosessuale vuole sposare il romano. Mentre la madre di Dellafont insiste con Isabella perché se ne torni a casa il che sarebbe proprio quello che la ragazza desidera, data l'anòmala situazione Alfredo si avvia al sacrificio ma, al momento del sì fatale e del bacio nuziale, egli fugge nei suoi veli da odalisca, piomba all'aeroporto e qui ritrova Isabella. La quale è in partenza con un pacco sottobraccio: è il Renoir che Madame Dellafont le ha donato per ricompersarla e che naturalmente i due avventurosi consegneranno al Conte Max.

Valutazione Pastorale

malgrado scenografie di lusso, saloni scintillanti di bella gente e gioielli e defilé dell'alta moda, il bullesco Alfredo, che alla bell'e meglio se la cava con il suo franco-romanesco, conduce in porto la vicenda, su cui gravano l'ambiguo comportamento del vizioso mercante d'armi e taluni episodi di pessimo gusto (tra l'altro del tutto inutili). L'operazione non è riuscita, anche se il film genera qualche risata e qualche guizzo di superficialissima satira sociale. Per essa sono stati convocati Christian de Sica che ancora non ha messo a punto il suo modello di attor comico; Ornella Muti che appare svogliata e sbiadita (forse non è molto convinta del suo personaggio); Galeazzo Benti per un plausibile e simpatico conte Max e, bravo a suo modo nell'integrato ruolo del grassone Dellafont, il francese Alain Flick. Si rivedono Maria Mercader, la madre di costui (che canta, stravolge e rende buffonesca una "Ave Maria" alle "nozze" del figlio) ed Anita Ekberg, che si coccola il protagonista e gli fa visitare un suo incredibile, personalissimo museo di organi virili immortalati nel gesso.

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