IL GLADIATORE

Valutazione
Accettabile-riserve, crudezze*
Tematica
Giustizia, Morte, Potere, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Ridley Scott
Durata
155'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Gladiator
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
David Franzoni, John Logan, William Nicholson David Franzoni
Musiche
Hans Zimmer, Lisa Garrard
Montaggio
Pietro Scalia

Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: David Franzoni - Scenegg.: David Franzoni, John Logan, William Nicholson - Fotogr.(Scope/a colori): John Mathieson - Mus.: Hans Zimmer, Lisa Garrard - Montagg.: Pietro Scalia - Dur.: 155' - Produz.: Douglas Wick, Branko Lustig, David Franzoni.

Interpreti e ruoli

Russel Crowe (Maximus), Joaquin Phoenix (Commodo), Richard Harris (Marco Aurelio), Connie Nielsen (Lucilla), Oliver Reed (Proximus), Benin Djimon Hounsou, Ralph Moeller, Tomas Arana, Giorgio Cantarini, Gianina Facio.

Soggetto

Anno 180 dopo Cristo. In terra di Germania l'esercito romano dopo una poderosa offensiva sconfigge i ribelli tedeschi e ristabilisce l'ordine. Artefice della vittoria é il generale Maximus. A lui, che molto ammira, l'imperatore Marco Aurelio confida che passerà il trono alla propria morte, scavalcando quindi Commodo, figlio inetto e imbelle ancorché legittimo erede. Venuto a sapere la notizia, Commodo passa ad attuare un rapido e cruento piano: strozza il genitore, si prende il titolo e ordina l'eliminazione immediata di Maximus. Costui sfugge all'agguato e riesce, sebbene ferito, ad arrivare alle porte di Roma. Qui scopre che, per ordine dell'imperatore, i soldati hanno orribilmente ucciso la moglie e il figlioletto. Persi i sensi per la stanchezza e il dolore, Maximus si ritrova in Africa, al mercato degli schiavi. Messosi in evidenza per astuzia e coraggio, viene acquistato insieme ad altri da Proximus, un ex-schiavo liberato, che ora organizza gli spettacoli al Colosseo. Maximus riesce in questo modo a tornare a Roma e a preparare la vendetta. Nell'arena, davanti all'imperatore, supera avversari e pericoli a raffica, il popolo lo acclama e lo elegge a proprio idolo. Fattosi riconoscere, rivolge parole e gesti provocatori all'imperatore che non può eliminarlo per non deludere i romani che vogliono vederlo combattere. Con l'appoggio di un senatore e di Lucilla, sorella di Commodo, Maximus cerca di promuovere una congiura. Ma le cose vanno male e Commodo fa eliminare tutti, tranne Lucilla, da cui è fortemente attratto. Ferito, Maximus entra di nuovo nell'arena. E allora anche Commodo scende sul terreno, sicuro di poterlo facilmente eliminare. Maximus trova però nuove energie, e uccide Commodo prima di cadere a sua volta ormai privo di vita. Così può finalmente ricongiungersi nell'al di là con la moglie e il figlioletto.

Valutazione Pastorale

Il recupero del genere 'peplum' (ossia il mondo di Roma imperiale, con tutto ciò che segue) avviene all'insegna di uno spettacolo grandioso per preparazione, profusione di mezzi, impegno organizzativo e realizzativo. La Dreamworks di Steven Spielberg si è affidata a Ridley Scott ed ha avuto buon fiuto. Facendo dimenticare alcune recenti cadute di tono, il regista inglese recupera la grinta narrativa, la carica compositiva, l'energia visionaria dei suoi titoli migliori e dirige un film che sicuramente coinvolge ed emoziona. Forse l'idea vincente é nel fatto che, pur essendo dominante, la cornice dell'antica Roma sembra quasi un pretesto: avendo rinunciato in via preliminare al rispetto della verità storica ( si perde il conto delle forzature e delle inesattezze), rimane che la trama, in estrema sintesi (la vendetta di un uomo giusto contro il potente corrotto) poteva svolgersi in qualunque altra epoca e fa già parte dell'immaginario mentale dello spettatore. Un meta-film dunque, nel quale Scott fa convergere tutti gli opposti possibili (odio/amore; sopruso/giustizia; buio/luce)l'ultimo dei quali (vita/morte) fa da inizio e fine (il prato dell'al di là) in una sorta di new age romantica ed estetizzante. Questo roboante e accattivante spettacolo é, dal punto di vista pastorale, da osservare con attenzione e senza cercarvi idee-guida o intenti di denuncia. La figura di Maximus e l'ansia di pacificazione che percorrono la vicenda rappresentano poi utili segnali positivi in un percorso che cerca di recuperare il valore dell'uomo e della persona nei risvolti di una Storia troppo spesso fatta di dolore e sangue. Film accettabile quindi, sia pure con qualche riserva, per certe forzature che si traducono anche in non poche crudezze visive. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, facendo attenzione a non coinvolgere bambini o adolescenti. Certi scontri secchi e brutali possono essere ritenuti fin troppo realistici e 'possibili'.

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