IL GUERRIERO CAMILLO

Valutazione
Accettabile-riserve, semplice
Tematica
Amicizia, Disabilità, Famiglia, Solidarietà-Amore
Genere
Metafora
Regia
Claudio Bigagli
Durata
89'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Claudio Bigagli con la collaborazione di Angela Scarparo - Fotogr. (Panoramica/ a colori): Paolo Carnera - Mus. : Battista Lena - Montagg. : Roberto Missiroli - Dur.: 89' -Produz. : Safra Film, Lucky Red.

Interpreti e ruoli

Claudio Bigagli (Camillo), Carlo Croccolo . (Franco), Marco Messeri (Vittorio), Fabrizia Sacchi ( il maresciallo), Laura Saraceni (Maria), Diego Puntel (Elena), Bianca Toccafondi (Lorenzo), Carlo Monni (Nennele), Valeria Sabel (il macellaio), Renato Moretti (Gina), Bruno Vetti (Arturino), Giovanni Fattirolli . (1° fratello Ristori), (2° fratello Ristori)

Soggetto

In un paesino della Toscana vive Camillo, ormai adulto ma un po' ritardato: ha la fissazione di vestirsi da guerriero medievale e di andare per campi e boschi a cercare draghi, soldati, castelli. Camillo vive con Gina e Franco, genitori adottivi ormai anziani. Quando Gina muore, anche Franco la segue poco dopo, e Camillo é accolto a casa di Arturino e Nennele. In un incidente con l'ascia, Nennele cerca di uccidere Camillo che scappa all'aperto. Ripreso nei boschi, cade, si ferisce, é in ospedale ingessato, ma qui, all'improvviso, acquista l'uso della parola e vede i colori. Allora va ad abitare nel teatrino comunale, ma fa troppo rumore e Vittorio, il maresciallo, gli dice di stare più tranquillo ma gli chiede anche di fare qualcosa per il figlio Lorenzino, che é leggermente down. Camillo e Lorenzino vanno in gita in montagna, poi insieme mettono in scena al teatrino uno spettacolo con le marionette. Dopo la recita, in teatro arriva Maria, una ragazza che era ingessata a fianco di Camillo in ospedale. Maria e Camillo passano la notte insieme. Al mattino lui le chiede se è pronta a partire verso un' altra parte. In teatro rimangono le marionette.

Valutazione Pastorale

Regista, sceneggiatore e protagonista, Claudio Bigagli dice che l'idea di scrivere la storia "mi era nata ricordando le gesta di Cesare, un uomo che ho conosciuto davvero nel paese in cui sono nato e che era un specie di bambinone di quarant'anni che tutti si divertivano a prendere in giro. Mi piace pensare che forse quelli come lui sono i migliori su cui aleggia una specie di soffio divino perchè nascondono mondi che possiamo solo immaginare". Si tratta dunque di una favola che si rifa alla tradizione italiana dei 'poveri matti', dapprima in letteratura, e poi al cinema, da Zavattini a Fellini. La vicenda é animata da buone intenzioni, che però non sempre appaiono con limpidezza. La sincerità di fondo, il proposito di recuperare l'autenticità di valori fondamentali, di far arrivare un messaggio preciso sul bisogno di comprensione e di apertura agli altri attraverso l'amore sono qua e là inficiati dalla voglia di Bigagli di essere, come regista, fin troppo maturo e 'bravo'. La storia è appesantita da simboli, eccessi visivi, sottolineature inutili, e così in più momenti il film arranca,e il suo taglio metaforico si segue con qualche fatica. Dal punto di vista pastorale, sottolineate riserve per una sottile vena di pessimismo, per il rimpianto di altri mondi impossibili da raggiungere, il film è tuttavia da accogliere positivamente, valutandolo come accettabile e sostanzialmente semplice. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse più opportunamente, in occasioni dedicate al rapporto comici/ cinema italiano anni Novanta.

Le altre valutazioni

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