IL LADRO DELL’ARCOBALENO

Valutazione
Discutibile, Complesso
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Alejandro Jodorowsky
Durata
95'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
THE RAINBOW THIEF
Distribuzione
Indipendenti Regionali
Soggetto e Sceneggiatura
Berta Dominguez D.
Musiche
Jean Musy
Montaggio
Mauro Bonanni

Sogg.e Scenegg.: Berta Dominguez D. - Fotogr.: (panoramica/a colori) Ronnie Taylor - Mus.: Jean Musy - Montagg.: Mauro Bonanni - Dur.: 95' - Produz.: Barril Production

Interpreti e ruoli

Peter O'Toole (Meleagre), Omar Sharif (Dima), Christopher Lee (Rudolph), Berta Dominguez D. (Ambrosia), Jane Chaplin

Soggetto

in una degradata città dell'Europa del Nord, il vecchio Rudolph, gaudente e ricchissimo, sprofonda in coma dopo l'ennesima orgia con le prostitute del bordello "Arcobaleno". L'anziano nipote ed erede Meleagre, dedito allo studio dell'Alchimia e dei tarocchi in un rifugio nel sottosuolo, e che parla con un fantoccio che rappresenta il suo cane Chronos, disperso nelle fogne, ha attirato l'attenzione di Dima, un simpatico ladruncolo, che lo serve e lo accudisce sperando in una cospicua donazione. In un Luna Park, dopo la dimostrazione di un insetticida ad opera di un clown, Dima ruba il fonografo al suo assistente nano, e prepara una sontuosa cena nelle fogne suonando una canzone di Edith Piaf, ma Meleagre lo colpisce violentemente. Ricompare il nano, con un amico alto due metri, che rivuole il suo fonografo, ma Dima riesce a scappare. Rientrato nel sottosuolo, Dima trova Meleagre appeso a testa in giù e lo salva. Dall'amica giornalaia Ambrosia apprende che lo zio Rudolph è morto e poi scopre che il vecchio ha lasciato tutto alle prostitute a patto che si occupino dei suoi cani. Meleagre afferma di non curarsi dei soldi, e Dima infuriato decide di prendere il treno che lo porterà alla nave per Singapore. Poiché inizia inizia a piovere a dirotto Dima non volendo lasciare solo Meleagre nel sotterraneo che intanto si sta allagandotorna a salvarlo: i due lottano con una furiosa piena, finchè l'anziano Meleagre esausto non affoga, abbandonandosi spontaneamente alla corrente. Cessata la bufera, da un ponte Dima scorge Chronos vivo e vegeto e con l'animale si allontana dalla città.

Valutazione Pastorale

questa criptoica allegoria sui tarocchi consiste soprattutto di geniali quanto ossessive riprese, fotografate ottimamente, di ambienti portuali e fognarii dove sembra di sentire l'umidità ed il tanfo che tali luoghi emanano. I protagonisti "sguazzano" dal principio alla fine nelle simboliche acque oscure che dovrebbero, trasmutate alchemicamente, dare l'oro: è evidente che mentre il carnale e materialista Dima cerca l'oro di metallo, il suo diafano e misterioso padrone, che dissemina tarocchi al suo passaggio, cerca la pietra filosofale, ossìa la saggezza interiore. Il cane, che rappresenta (stando al nome) il tempo e che svanisce nel nulla vorrebbe simboleggiare che durante la ricerca della verità il tempo non conta più nulla. Il clown, il nano ed il gigante; le pietre che costui si coccola; la barchetta ed i bambini; il topino bianco che mendica cibo da Dima; la grassa giornalaia; gli alani di Rudolph in contrapposizione all'unico cane grigio di Meleagre, sono solo un piccolo saggio della quantità di possibili simboli disseminati nel film ai quali è arduo dare un significato particolare. Valide le immagini epiche dell'alluvione dell'ipogeo e spesso straordinari la fotografia ed il colore. La grottesca sequenza della seduzione ad opera di un gruppo di prostitute e l'indole della vicenda motivano la valutazione.

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