Orig.: Italia (2007) - Sogg.: Claudio Serughetti - Scenegg.: Claudio Serughetti, Luisa Mazzetti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stefano D'Amadio, Marco Corsi - Mus.: Claudio Serughetti, Daniele Falangone - Montagg.: Giovanni Ziberna - Dur.: 93' - Produz.: Maurizio Santarelli.
Interpreti e ruoli
Claudio Serughetti (Julien), Sarah Maestri . (Tita), Veronica Barbatano (Sofia), Vanessa Scalera (Pauline), Sarah De Marchi (Vanessa), Maria Rita Cardella (Victoria), Fabrizio Rongione (Marrani), Marcello Prayer (Saverio), Cristina Moglia (Helen), Renato De Carmine (Santarelli), Rosalinda Celentano (Mara Roversi), Tinto Brass (il critico), Dolcenera (la tassista), Stefano Salvi (se stesso), Ignazio Oliva (Saro), Francois Montagut (Jean Paul), Gianni Franco (Santucci), Fioretta Mari . (signora all'autostop)
Soggetto
Julien, regista italofrancese, arriva a Roma con l'intento di contattare un onorevole e così rimediare i soldi necessari a realizzare la sceneggiatura che ha appena finito di scrivere. Va a stare da Tita, una amica che vive in casa con altre quattro ragazze: tutte vogliono fare l'attrice e questo arrivo é ritenuto il segno di un destino favorevole. A turno le donne cercano di ingraziarsi il favore del regista e di ottenere un ruolo importante. Dopo tanti giorni passati senza costrutto, e colloqui inutili per l'atteggiamento sempre distruttivo del regista, tutto si esaurisce. Julien lascia una lettera alle ragazze e non si fa più vedere. Eccolo sulla strada a fare l'autostop e a salire su una macchina dove una signora, bollatolo come artista, lo invita ad andare a lavorare.
Valutazione Pastorale
Nulla (o quasi) di nuovo esce da questo ritrattino del sottobosco romano del mondo dello spettacolo, dove un numero esagerato di persone (uomini e donne) si muove in attesa del colpo che cambierà la vita. Cinque donne qui, e un uomo: amicizia, e subito rivalità, dispetti, liti, voglia di primeggiare. Alla fine per tutti solo delusione. Se l'intento era quello di mettere in evidenza la vacuità di certi ambienti e il trascorrere di giornate senza concludere niente, si potrebbe dire che l'obiettivo è raggiunto. Ma è un po' poco, e magari abbastanza prevedibile. Fare un film su un film che non si farà é possibile solo nell'ottica di una forte intensità espressiva. Troppi personaggi del copione restano a livello di macchiette senza sostanza. Ne deriva un film ad alto tasso di superficialità che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente e con qualche scabrosità. UTILIZZAZIONE: per quanto detto sopra il film, più che per la programmazione ordinaria, si presta per occasioni mirate, per parlare del rapporto del cinema nel cinema. Attenzione é comunque da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.