IL PADRE DEI MIEI FIGLI

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Adolescenza, Cinema nel cinema, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Morte
Genere
Drammatico
Regia
Mia Hansen Løve
Durata
110'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Le Père de mes enfants
Distribuzione
Teodora Film
Musiche
autori vari
Montaggio
Marion Monnier

Orig.: Francia (2010) - Sogg. e scenegg.: Mia Hansen Love - Fotogr.(Panoramica/a colori): Pascal Auffray - Mus.: autori vari - Montagg.: Marion Monnier - Dur.: 110' - Produz.: Philippe Martin, David Thion.

Interpreti e ruoli

Chiara Caselli (Sylvia Canvel), Louis Do de Lencquesaing (Gregoire Canvel), Alice de Lencquesaing (Clemence Canvel), Alice Gautier (Valentine Canvel), Manelle Driss (Billie Canvel), Eric Elmosnino (Serge), Sandrine Dumas (Valerie), Dominique Frot (Berenice), Djamshed Usmonov (Kova Asimov), Igor Hansen Love (Arthur Malkavian), Magne Havard Brekke (Stig Janson)

Soggetto

La società di Gregoire Canvel, produttore cinematografico, attraversa un momento di grave crisi. Quando la bancarotta si avvicina, Gregoire una mattina si spara, togliendosi la vita. La moglie Sylvie, rimasta con le tre figlie Clemence, Valentine, Billie (adolescenti e piccole), decide di non perdersi d'animo e affronta le sorti della società ormai in liquidazione.

Valutazione Pastorale

Nata nel 1981, Mia Hansen Love rivela di essersi ispirata all'incontro con il produttore Humbert Balsan, conosciuto all'inizio del 2004, un anno prima che si togliesse la vita. "Volevo esprimere -aggiunge- il paradosso di queste pulsioni contraddittorie nella stessa persona, il conflitto tra luce e oscurità, forza e vulnerabilità, tra il desiderio di vivere e quello di morire". Il paradosso è detto in modo molto pertinente. Per un'ora almeno, vediamo Gregoire muoversi tra mille difficoltà professionali con leggerezza e ottimismo, soprattutto sorretto dall'intenso rapporto con la famiglia, la moglie e le tre splendide figlie. Poi, improvviso, il colpo di pistola. Il pianto della ragazza più grande, la sua rabbia, l'impossibilità di capire i motivi. Così il racconto mette a nudo la follia di un gesto, l'irrazionale che fa a pugni con la ragione. E tuttavia con una vita che non si arrende alla morte, che si dimostra più forte. In fondo il cinema non sempre spinge al suicidio...Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, e nell'insieme problematico.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta per i temi interessanti che affronta. Attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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