Il primo giorno della mia vita

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Bambini, Cibo, Disabilità, Dolore, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Letteratura, Mass-media, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Solidarietà, Sport, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Paolo Genovese
Durata
121'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Il primo giorno della mia vita
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo omonimo di Paolo Genovese. Sceneggiatura: Paolo Genovese, Paolo Costella, Rolando Ravello, Isabella Aguilar
Fotografia
Fabrizio Lucci
Musiche
Maurizio Filardo. La canzone originale "The First Day of My Life" è interpretata da Giorgia
Montaggio
Consuelo Catucci
Produzione
Raffaella Leone, Andrea Leone, Marco Belardi. Casa di produzione: Lotus Production, Leone Film Group, Medusa Film

Interpreti e ruoli

Toni Servillo (Uomo ), Valerio Mastandrea (Napoleone), Margherita Buy (Arianna), Sara Serraiocco (Emilia), Gabriele Cristini (Daniele), Giorgio Tirabassi (Max), Lino Guanciale (Tommaso), Antonio Gerardi (Padre di Daniele), Lidia Vitale (Madre di Daniele), Vittoria Puccini (Donna), Elena Lietti (Greta), Thomas Trabacchi (Zeno), Davide Combusti (Nicolas)

Soggetto

Roma, oggi. In una notte di pioggia quattro sconosciuti trovano riparo in una macchina guidata da un uomo misterioso. Pensano tutti al suicidio: Arianna, ispettore di Polizia che ha perso la figlia prematuramente; Emilia, ex stella della ginnastica artistica che non muove più le gambe a seguito di una caduta; Napoleone, coach motivazionale che ha perso smalto; infine, Daniele, youtuber preadolescente che conquista follower abbuffandosi di dolci davanti allo schermo, celando però una profonda insofferenza. I quattro trascorreranno del tempo insieme, una settimana, alla ricerca di risposte…

Valutazione Pastorale

Non solo Frank Capra e “La vita è meravigliosa” (“It's a Wonderful Life”, 1946), la storia dell’affranto Gorge Bailey (James Stewart) salvato su un ponte dall’angelo Clarence (Henry Travers). Tra i titoli che tornano alla mente accostandosi all’ultimo film di Paolo Genovese, “Il primo giorno della mia vita”, c’è anche il dramedy britannico “Non buttiamoci giù” (“The Long Way Down”, 2014) di Pascal Chaumeil, su soggetto di Nick Hornby: quattro aspiranti suicidi che provano a ritrovare il gusto per la vita riparando insieme ferite e irrisolti esistenziali. Il regista romano, classe 1966, con venticinque anni di carriera dietro alla macchina da presa e un curriculum professionale importante – tra i suoi titoli il successo mondiale “Perfetti sconosciuti” (2016), in questi giorni ricordato anche dalla serie Sky “Call My Agent - Italia” –, porta sullo schermo il suo romanzo “Il primo giorno della mia vita” edito da Einaudi nel 2018. Un racconto livido, una discesa nelle pieghe della disperazione e del dolore, per rintracciare le leve della speranza, quegli ancoraggi di fiducia nel domani. La storia. Roma, oggi. In una notte di pioggia quattro sconosciuti trovano riparo in una macchina guidata da un uomo misterioso (Toni Servillo). Pensano tutti al suicidio: Arianna (Margherita Buy), ispettore di Polizia che ha perso la figlia prematuramente; Emilia (Sara Serraiocco), ex stella della ginnastica artistica che non muove più le gambe a seguito di una caduta; Napoleone (Valerio Mastandrea), coach motivazionale che ha perso smalto; infine, Daniele (Gabriele Cristini), youtuber preadolescente che conquista follower abbuffandosi di dolci davanti allo schermo, celando però una profonda insofferenza. I quattro trascorreranno del tempo insieme, una settimana, alla ricerca di risposte… La regia di Genovese è come sempre molto elegante e accurata, attenta a costruire un universo narrativo il più possibile avvolgente, raffinato. Forte anche della collaborazione con il direttore della fotografia Fabrizio Lucci, “Il primo giorno della mia vita” è un film che affascina per la confezione formale. A impreziosire poi il quadro le musiche di Maurizio Filardo e il brano portante "The First Day of My Life” interpretato da Giorgia. Entrando nelle pieghe del racconto, si rimane un poco spiazzati dalle diffuse note dolenti: la storia brucia di disperazione, mettendo a tema esistenze sul crinale della vita, pronte a gettare la spugna. Il tema è quello del suicidio, argomento spinoso e scivoloso. Genovese lo governa con prudenza, contando anche su interpreti di mestiere – bravi Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea e Sara Serraiocco –, muovendosi abile tra atmosfere sospese ed enigmatiche. A ben vedere, il respiro del racconto sembra insistere un po’ troppo nel dolore, nel rimanere impantanato in una sofferenza claustrofobica. L’orizzonte del film “Il primo giorno della mia vita” protende comunque verso la luce, il riguadagnare fiducia nei confronti dell’esistenza. Un cammino della speranza in chiaroscuro, che non offre soluzioni scontate o banali. Forse tutto non sembra girare alla perfezione, con qualche incertezza narrativa qua e là, più a favore di un’atmosfera elegante e ammantata di mistero che di rispondenze di senso. Paolo Genovese si conferma un autore dall’indubbio talento narrativo-estetico, firmando un’opera che possiede stile e spessore. Complesso, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni di dibattito.

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