Il ragazzo e l’airone

Valutazione
Consigliabile, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amore-Sentimenti, Animali, Anziani, Dolore, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Guerra, Metafore del nostro tempo, Morte
Genere
Animazione/Fantastico, Avventura
Regia
Hayao Miyazaki
Durata
124'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Giappone
Titolo Originale
How Do You Live?
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Hayao Miyazaki, ispirato al romanzo "E voi come vivrete?" di Genzaburō Yoshino
Fotografia
Atsushi Okui
Musiche
Joe Hisaishi
Montaggio
Takeshi Seyama, Rie Matsubara, Akane Shiraishi
Produzione
Hakuhodo DY Media Partners, Nippon Television Network, Studio Ghibli, Toho Company

Soggetto

Tokyo, 1944, l’undicenne Mahito Maki perde la madre, Hisako, durante un bombardamento. Un anno dopo, per allontanarsi dalla guerra, si trasferisce con il padre in una tenuta in campagna di proprietà della famiglia materna. Il padre ha infatti sposato la cognata, Natsuko, che ora aspetta un bimbo. Il ragazzo fa fatica ad accettare tutto questo e si isola sempre più finché un giorno viene attirato da un misterioso airone grigio in una torre abbandonata, che è la porta di accesso in un mondo parallelo, in un altro tempo e in un altro spazio, dove Mohito spera di ritrovare la madre e la zia, scomparsa nottetempo.

Valutazione Pastorale

Hayao Miyazaki, 83 anni – 2 Premi Oscar, alla carriera nel 2015 e nel 2003 per “La città incantata”, con il quale ha vinto l’Orso d’oro a Berlino – torna al cinema a 10 anni da “Si alza il vento”, dopo il quale, peraltro, aveva annunciato il suo ritiro. Fortunatamente per noi ha cambiato idea ed ecco “Il ragazzo e l’airone”, titolo originale “E voi come vivrete?”, ispirato all’omonimo romanzo per ragazzi del 1937 di Gaenzaburn Yoshino, edito in Italia da Kappalab. La storia. Tokyo, 1944, l’undicenne Mahito Maki perde la madre, Hisako, durante un bombardamento. Un anno dopo, per allontanarsi dalla guerra, si trasferisce con il padre in una tenuta in campagna di proprietà della famiglia materna. Il padre ha infatti sposato la cognata, Natsuko, che ora aspetta un bimbo. Il ragazzo fa fatica ad accettarlo, si sente solo e anche a scuola le cose non vanno meglio. Si isola sempre più finché un giorno viene attirato da un misterioso airone in una torre abbandonata che si rivela essere la porta di accesso in un mondo parallelo, in un altro tempo e in un altro spazio, dove Mohito si avventura, sperando di ritrovare la madre e anche la zia, scomparsa nottetempo. Miyazaki disegna, con la sua grazia e il suo stile inconfondibile, un mondo dove realtà, magia e sogno si confondono, si sovrappongono e tutta la storia si dipana come una matrioska dove personaggi e situazioni escono gli uni dagli altri senza soluzione di continuità: la magica Himi, i parrocchetti carnivori con il loro malvagio re Parrocchetto, l’anziano e potente mago, la pescatrice Kiriko, i pellicani feroci, i buffi Warawara, piccole anime ancora non incarnate… Tanti film uno dentro l’altro. Pieno di citazioni – Dante, Lewis Carroll e Disney (le sette vecchiette, domestiche nella tenuta, non ricordano i sette nani della casa nel bosco?) – altamente simbolico, il film di fatto si chiude come è cominciato e ci lascia un messaggio di speranza. Mohito è cresciuto, è passato attraverso la sofferenza, ha affrontato le sue paure più profonde e può guardare al futuro tornando a Tokyo con la sua “nuova” famiglia, della quale, ora, si sente pienamente parte. “Il ragazzo e l’airone” è un film complicato, che richiede attenzione e che forse bisognerebbe vedere un paio di volte per riuscire ad afferrarne tutte le sfumature, tutti i passaggi. Ciascuno coglie ciò che può e che vuole, ma a tutti è rivolta la stessa domanda, quella del titolo originale: “E voi come vivrete?”. Un’ultima annotazione: la musica, bellissima, è di Joe Hisaishi, autore di molte colonne sonore dei film di Miyazaki. “Il ragazzo e l’airone” ha vinto il Golden Globe 2024 come miglior film di animazione. Consigliabile, poetico, adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni di dibattito.

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