Sogg. e Scenegg.: Abbas Kiarostami - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Homayoon Payvar - Montagg.: Abbas Kia-rostami - Dur.: 95' - Produz.: Abbas kiarostami
Interpreti e ruoli
Homayoon Ershadi (Badi), Abdol-Hossein Bagheri (laddetto al museo), Afshin Khorshid Bakhtari (lo spazzino), Safar-Ali Moradi (il solda-to), Seyyed-Hossein Noori (lo studente di teologia), Ammad.
Soggetto
Un automobile bianca attraversa un paesaggio di periferia urbana fatto di colline polverose. Al volante cè un uomo sui cinquantanni, il signor Badii, che ha deciso di uccidersi e sta cercando qualcuno disponibile a copri-re di terra la tomba che si è scavato, o a riaccompagnarlo a casa, nellipotesi di un ripensamento. Badii incontra varie persone: un giovane soldato curdo si spaventa e scappa; un seminarista afgano cerca di dissuaderlo ma poi desi-ste. Infine un anziano che lavora al museo di storia naturale lo segue più a lungo, gli ricorda le bellezze della vita, il sapore delle ciliege, la luna, la pioggia, ma alla fine accetta di aiutarlo e si danno appuntamento per la matti-na dopo. Il suicidio non arriva, e il signor Badii rimane ad osservare se stesso per quello che poteva succedere e non è successo.
Valutazione Pastorale
Film lento e meditato, di difficile lettura perchè costruito su un linguaggio aspro, riflesso di una cultura iraniana densa di simboli sconosciuti al pubblico occidentale. Eppure film imporante, perchè centrato su un tema universale come quello del contrasto vita-morte, attra-verso un viaggio doloroso su un terreno impervio. La dimensione geografica della periferia di Teheran diventa metafora di una situazione interiore della-nima, della ricerca di una libertà che diventi equilibrio fisico e spirituale. Può lasciare perplessi la ripetitività dellazione, linsistenza con cui si gira attorno alla situazione esposta fin dallinizio, il dialogo scarno, un certo compiaci-mento estetizzante, un sensazione di fatalismo incombente. Ma la sostanza è quella della proposta di tematiche serie e impegnative (la morte come momento mistico e ineluttabile) secondo unottica culturale che fa del film un importante veicolo di conoscenza e di scambio di idee. Alcuni motivi dunque rendono il film, dal punto di vista pastorale, discutibile, ma non tol-gono valore al suo taglio dinsieme molto problematico e adatto a dibattiti. Utilizzazione la costruzione molto particolare della storia, i personaggi inso-liti, i paesaggi e le situazioni fanno si che la collocazione ottimale del film, più che in programmazione ordinaria, sia quella di occasioni mirate e circo-stanziate, in cui sia possibile riflettere sugli argomenti che la storia propone e sui modi e le forme in cui li propone.