IL SOLE NERO

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Giustizia, Libertà, Male, Morte, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Krzysztof Zanussi
Durata
104'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Rocco Familiari, Krzysztof Zanussi tratto dal dramma teatrale di Rocco Familiari
Musiche
Wojciech Kilar
Montaggio
Paola Freddi

Orig.: Italia/Francia (2007) - Sogg.: tratto dal dramma teatrale di Rocco Familiari - Scenegg.: Rocco Familiari, Krzysztof Zanussi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ennio Guarnieri - Mus.: Wojciech Kilar - Montagg.: Paola Freddi - Dur.: 104' - Produz.: Edelweiss Production (Italia), SBS Films (Francia).

Interpreti e ruoli

Valeria Golino (Agata), Kaspar Capparoni (Salvo), Lorenzo Balducci (Manfredi), Mariella Lo Sardo (Porzia), Toni Bertorelli (ispettore), Victoria Zinny (mamma di Agata), Remo Girone (medico all'obitorio)

Soggetto

Agata e Manfredi sono sposati e si amano tantissimo. Da una finestra di fronte al balcone dove Manfredi è steso al sole, Salvo, un uomo ridotto in condizioni di emarginazione e di squallore, li osserva e non sopporta la loro felicità. Imbraccia il fucile, spara un colpo e uccide Manfredi. Dal lutto terribile in cui cade, Agata emerge solo per quella piccola parte che le consente di mettere in atto la sua rivalsa. Verificato che la giustizia ufficiale é, a suo parere, troppo blanda, decide di cercare da sola l'assassino. Lo trova, lo fa confessare con l'arma della seduzione, tira fuori a ua volta un fucile con dentro la stessa pallottola che ha ucciso il marito. Nella confusione Salvo batte la testa e muore. Lei allora esce dalla spelonca dove lui abitava, si affaccia sul mare, poi cade dalla scogliera.

Valutazione Pastorale

Il finale è volutamente sospeso. Così ha deciso Zanussi perché "...nel film la vicenda assume una dimensione 'epica', oltre che per la forza simbolica dei fatti, anche per i valori evidenziati e per il rilievo dato alla 'cultura' del contesto sociale nel quale quei fatti accadono (...)". Il soggetto, va ricordato, é tratto da un dramma di Rocco Familiari (già due volte messo in scena) a sua volta ispirato a un fatto realmente accaduto in provincia di Catania. Le coordinate sono dunque chiare,i riferimenti di 'classicità' evidenti ( la tragedia greca con pochi personaggi e il coro di contorno), lo sforzo ambientale (una Catania fortemente barocca, interni abitativi viscontianamente decadenti) encomiabile. Ma tutto il resto non funziona. Zanussi resta prigioniero di un tono letterario che toglie respiro al dramma e lo fa precipitare in un didascalismo vecchio e prevedibile. Anche il gioco di specchi del rivelamento della finzione (l'inizio con la m.d.p. che cala negli studi cinematografici) appesantisce la poca spontaneità del copione che si richiude su se stesso e non riesce a crescere. La mancanza di chiarezza sul destino dei personaggi é poi la carenza maggiore del testo: lasciare allo spettatore la scelta sa un po' di fuga dalla realtà. Anche perchè sono scelte grosse: perdono o vendetta, giustizia umana o giustizia personale, l'al di là dei buoni e dei giusti, la felicità che non è di questo mondo. Su tutto questo Zanussi resta inopinatamente sospeso e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile e segnato da ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e ben tenendo conto dei limiti sopra indicati. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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