Sogg.: tratto dal romanzo "The incredible journey" di Sheila Burnford - Scenegg.: Linda Woolverton, Caroline Thompson - Fotogr.: (normale/a colori) Reed Shoot - Mus.: Bruce Broughton - Montagg.: Jonathan P. Shaw - Dur.: 85' - Produz.: Franklin R. Levy, Jeffrey Chervon

Interpreti e ruoli

Robert Hays (Bob Burnford), Kim Greist (Laura Burnford), Jean Smart (Kate), Veronica Lauren (Hope), Kevin Chevalia (Jamie), Benj Thall (Peter)

Soggetto

Laura, una giovane vedova con tre figli, Peter, Hope e Jamie, si è appena risposata con Bob Burnford e deve trasferirsi dall'Oregon a San Francisco, per un impegno di lavoro temporaneo del marito. I tre bambini devono seguire quindi la mamma e il nuovo papà, separandosi dai rispettivi animali: Shadow, un anziano golden retriever; Sassy, una gatta Himayalana; Chance, un cucciolo di bulldog americano, che vengono affidati a Kate, un'amica di famiglia, la quale vive in un ranch alle pendici della Sierra Nevada. Partiti con molto dispiacere i tre fratellini, Shadow, Chance e Sassy per un po’ si divertono a curiosare e a rincorrere oche e polli, ma quando Kate si allontana per un paio di giorni, raccomandando i tre irrequieti quadrupedi a un dipendente, e chiudendo la staccionata, i tre animali si accordano per saltare la staccionata e riguadagnare la libertà: capeggiati da Shadow corrono verso la Sierra, proponendosi di superarla per ricongiungersi ai padroncini. Sassy finisce quasi affogata nelle rapide di un torrente, ma viene raccolta e rifocillata da un naturalista che studia le aquile; Chance si imbatte in un istrice i cui aculei gli si conficcano nel muso, Shadow e il cucciolo devono poi misurarsi con un feroce puma: lo attirano in una trappola facendolo precipitare in un canyon. Intanto i padroni, disperati, hanno fatto affiggere manifesti dappertutto chiedendo notizie degli animali. Costoro nel frattempo hanno salvato la vita ad una bambina smarrita nella foresta: Shadow avvisa i soccorritori che riconoscono i tre animali e li portano ad un canile, avvisando i proprietari. Ma quando questi arrivano i tre animali sono fuggiti interpretando come una minacciosa reclusione la nuova sistemazione. Finalmente i tre quadrupedi raggiungono, (nonostante un ultimo incidente a Shadow, che cade in una buca fangosa rovinandosi una zampa) la casa dei padroncini che li riabbracciano commossi e felici.

Valutazione Pastorale

remake del primo film non di animazione della Disney, "The incredible journey", del 1963, sempre tratto dall'omonimo romanzo della Burnford, il film diretto da Dunham inserisce nel collaudato copione la gustosa novità degli animali che parlano in prima persona: gli screzi e le ripicche tra il giovane e scapestrato Chance e la sofisticata ed ironica Sassy, le sagge osservazioni di Shadow, le lezioni di vita canina (e non solo) che questi impartisce al giovane compagno, contribuendo alla sua maturazione, costituiscono una delle componenti più valide del film. Buona pure la scenografia, con lo sfondo di cime innevate, boschi pieni di sorprese e di curiosità, scoscendimenti accidentati, torrenti e cascate fragorose, con cui devono cimentarsi i tre ardimentosi fuggitivi. E buoni i sentimenti che emergono con naturalezza dal racconto, che pure non cede al moralismo, e possono incidere su piccoli e adulti proprio per l'istintiva spontaneità dei tre animali nell'aiutarsi, farsi coraggio a vicenda, esser solidali nei momenti rischiosi, mostrare costante attaccamento e fedeltà ai tre fanciulli loro amici. Forse il parlato è un tantino invadente, ma arguto e spiritoso, e quasi sempre rispondente ai comportamenti e alle espressioni dei tre protagonisti, già di per sé "parlanti".