Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg.: tratto dal romanzo "Dentro" di Susanna Moore - Scenegg.: Jane Campion, Susanna Moore - Fotogr.(Panoramica/a colori): Dion Beebe - Mus.: Hilmar Orn Hillmarsson - Montagg.: Alexandre De Franceschi - Dur.: 120' - Produz.: Jane Campion, Laurie Parker.
Interpreti e ruoli
Meg Ryan (Frannie Avery), Mark Ruffalo (James Malloy), Jennifer Jason Leigh (Pauline), Nick Damici (Rodriguez), Sharrieff Pugh (Cornelius Webb), Patrice O'Neal . (Hector)
Soggetto
A New York, il detective Malloy avvicina in un bar Frannie, donna matura, professoressa di letteratura, pronta ad incontrare e ad aiutare fuori orario uno studente di colore della sua classe. Un donna è stata uccisa nel giardino della casa di Frannie, e Malloy indaga. Frannie nel tempo libero si incontra con Pauline, la sorellastra, che vive nell'appartamento sopra un equivoco locale di spogliarelli. Rievocando il passato del loro padre, le due donne mettono in campo le rispettive insicurezze nei rapporti sentimentali. Così Frannie accetta gli inviti che gli rivolge Malloy, e ben presto tra i due comincia una relazione. Lui dice di essere separato ma di voler vedere spesso i figli che vivono con la madre. Lei sembra accettare tutto con indifferenza. Una notte viene assalita da uno sconosciuto, poi altre uccisioni si susseguono, fino a quando a cadere sotto i colpi del killer è anche Pauline. Frannie è convinta, da un tatuaggio che Malloy ha sul polso e che lei ha visto in altre occasioni, che lui sia il colpevole. In occasione di un nuovo incontro tra loro, lo lega con le manette e scappa per denunciarlo. Incontra il suo collega, che però la porta fuori città e la minaccia. La verità viene fuori: anche questo poliziotto ha lo stesso disegno sul polso. E' lui il colpevole. Frannie lo affronta e riesce a eliminarlo. Poi torna a casa e abbraccia Malloy.
Valutazione Pastorale
Dispiace certamente il fatto che una regista come Jane Campion, in grado di offrire in passato titoli sostanziosi e coinvolgenti, sia caduta in modo così plateale nelle trappole di un cinema banale e insulso: dove la confezione rivela capacità formali impeccabili ma non può nascondere obiettivi commerciali legati solo al taglio pruriginoso e voyeuristico. Tra drammi esistenziali inespressi, caratteri individuali appena accennati e psicanalisi da supermercato profusa a piene mani (il ricordo del padre nelle immagini 'retrò'), la vicenda va avanti a fatica, lasciando lo spettatore solo nell'attesa di vedere la ragazza 'acqua e sapone' Meg Ryan alle prese con esibizioni erotiche varie. Operazione da respingere e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile e in genere scabroso. UTILIZZAZIONE: sottolineata l'infelice decisione di lasciare il film 'per tutti' (negli USA c'è il divieto ai minori di anni 17 non accompagnati), va detto che la programmazione è da escludere e che molta attenzione dovrà essere posta sopratutto a tutela dei minori in previsione di futuri passaggi televisivi.