IN THE NAME OF THE FATHER – NEL NOME DEL PADRE ***

Valutazione
Raccomandabile, Realistico
Tematica
Conflitti etnici, Famiglia - genitori figli, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Jim Sheridan
Durata
134'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Irlanda
Titolo Originale
IN THE NAME OF THE FATHER
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Terry George, Jim Sheridan Basato sul libro autobiografico "Proved Innocent" di Gerry Conlon
Musiche
Trevor Jones
Montaggio
Gerry Hambling

Sogg.: Basato sul libro autobiografico "Proved Innocent" di Gerry Conlon - Scenegg.: Terry George, Jim Sheridan - Fotogr.: (panoramica/a colori) Peter Biziou - Mus.: Trevor Jones - Montagg.: Gerry Hambling - Dur.: 134' - Produz.: Hell's Kitchen, Gabriel Byrne

Interpreti e ruoli

Daniel Day-Lewis (Gerry Conlon), Pete Postlethwaite (Giuseppe Conlon), Emma Thompson (Gareth Pierce), John Lynch (Paul Hill), Corin Redgrave (Robert Dixon), Beatie Edney (Carole Richardson), Mark Sheppard (Paddy Armstrong), Marie Jones, Britta Smith, Don Baker, Paterson Joseph, John Benfield, Frank Harper

Soggetto

in Irlanda, il giovane Gerry Conlon, coinvolto in una guerriglia urbana con gli inglesi e con l'IRA, ripara in Inghilterra con l'amico Paul Hill che, arrestato per un attentato che distrugge un pub e sottoposto a violente pressioni, suo malgrado lo denuncia. Gerry, maltrattato per sette giorni dalla polizia, che minaccia di uccidergli il padre Giuseppe, firma una falsa dichiarazione coinvolgendo due hippie della comune dove si era rifugiato con Hill: Paddy Armstrong e Carole Richardson. La polizia arresta poi la zia Annie ed il padre per favoreggiamento. Dopo un processo iniquo, orchestrato dall'ispettore Robert Dixon, che ha coordinato arresti e interrogatori preliminari, tutti vengono condannati. Dopo 15 anni Gerry e il padre, che dividono la cella, scoprono il vero attentatore, Joseph McAndrew. La polizia non ha voluto riaprire il processo, e Giuseppe, tramite l'avvocatessa Gareth Pierce, cerca di dimostrare la verità. Ma la malferma salute lo stronca, ed il figlio, che in carcere ha imparato ad apprezzarne le qualità umane e morali, ne raccoglie l'eredità. Per un fortuito equivoco, la Pierce, che sta consultando, col controllo di Dixon, il fascicolo di Giuseppe, riesce a prendere visione di quello di Gerry, e trova le prove occultate alla difesa da Dixon al processo, ossìa la cruciale testimonianza di un barbone irlandese, Charlie Burke, che ha incontrato Gerry e Paul in un parco londinese la notte dell'attentato, la cui esistenza è stata sempre negata dagli inquirenti, e che avrebbe scagionato tutti gli imputati ed i loro presunti complici. Nel processo che segue, ottenuto anche grazie al vasto movimento d'opinione pubblica sorto attorno al clamoroso caso, emerge la verità e tutti vengono liberati.

Valutazione Pastorale

film documento, film d'azione, film politico, film di sentimenti e di passioni violente, dove odio e sdegno, ira e frustrazione per i diritti calpestati, ansia di verità, dignità dell'uomo, miseria e grandezza morale vengono scolpiti con segno denso e serrato da Jim Sheridan, qui al meglio delle sue grandi qualità di regista. Si pensi alla straordinaria sequenza iniziale della fuga dei tre ladruncoli per le viuzze di Belfast, nel mezzo degli scontri tra civili e polizia, o ai giornali in fiamme che i detenuti lasciano cadere nel cortile per celebrare la morte del compagno Giuseppe; o ai dialoghi, straordinari per tensione interpretativa e densità psicologica e morale tra padre e figlio in carcere. Non si riesce a trovare una sequenza, un fotogramma che in questo film non sia funzionale alla vicenda narrata: qui lo spettatore viene coinvolto dallo straordinario ritmo narrativo, che la memorabile interpretazione di Day-Lewis e Postlethwaite evidenzia egregiamente, per immedesimarsi nella vicenda dall'inizio alla fine, senza soluzioni di continuità. Altro punto a favore del film è la cura meticolosa dei dettagli, sia nella sceneggiatura che nelle figure di contorno: la zia Annie, la comune hippie, le scene di carcere, l'agente che nutre un gabbiano nel cortile mentre Giuseppe lo osserva dalla sua cella, lo scambio di sguardi tra Gerry e Dixon al processo d'appello. Film verità su un problema, quello della giustizia, che costituisce una delle più dibattute questioni di questi anni di piombo.

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