IO SONO MATEUSZ

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti *
Tematica
Disabilità, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Maciej Pieprzyca
Durata
111'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Polonia
Titolo Originale
Chce sie zyc /Life Feel Good
Distribuzione
Draka Distribution
Musiche
Bartosz Chaidecki
Montaggio
Krzysztof Szeptmanski

Orig.: Polonia (2013) - Sogg. e scenegg.: Maciei Pieprzyca - Fotogr.(Panoramica/a colori): Pawel Dyllus - Mus.: Bartosz Chaidecki - Montagg.: Krzysztof Szeptmanski - Dur.: 111' - Produz.: Tramway Film Studio.

Interpreti e ruoli

Dawid Ogrodnik (Mateusz), Dorota Kolak (madre di Mateusz), Arkadiusz Jakubik (Pavel), Helena Sujecka (padre di Mateusz), Mikolai Roznerski (Matylda), Kamil Tkacz (sorella di Mateusz), Tymoteusz Marciniak (Tomek), Katarzyna Zawadzka (fratello di Mateusz), Anna Karczmarczyk (Mateusz bambino), Piotr Zurawski . (Tomek bambino)

Soggetto

Mateusz è ancora piccolo quando gli viene diagnosticata una paralisi cerebrale che gli impedisce di comunicare con gli altri. Considerato come un vegetale, il ragazzo cresce tuttavia grazie all'affetto dei genitori. Quando muore il padre, la mamma ritiene di affidarlo ad un centri specializzato in patologie mentali. Qui Mateusz continua la sua vita da isolato, fino a quando una specialista con particolare volontà non riesce ad entrare in contatto con lui e ad attivare qualche forma di dialogo. E' l'inizio di un cambiamento radicale.

Valutazione Pastorale

La storia prende avvio nel 1987, quando in Polonia (e in tutto l'Est Europa) sta arrivando a conclusione la fase che porterà al crollo del muro di Berlino. Si tratta infatti di una storia vera, quella di Przemek, ancora oggi ospitato in una struttura per quel genere di disabili. Siamo messi di fronte ad una denuncia e ad una informazione. La denuncia è rivolta a chi troppo presto (in passato ma anche oggi) si arrende e rinuncia a fare il proprio lavoro fino in fondo. L'informazione è quella che ci fa conoscere i passi avanti fatti dalla medicina, dalla scienza, dalla psicologia. Non ci sono malati incurabili perché al di là della situazione individuale ogni essere umano ha diritto ad un serie di cure e di relazioni per vivere con dignità in mezzo agli altri. Per la sincerità, la semplicità e la convinzione con cui dice cose importanti il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate, per riflettere, anche con il supporto di altri contributi, sui temi affrontati nell'incontro tra realtà e finzione.

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