ITALIANI *

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Emigrazione
Genere
Drammatico
Regia
Maurizio Ponzi
Durata
99'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Luigi Guarnieri, Melania Mazzucco, Maurizio Ponzi
Musiche
Bruno Zambrini
Montaggio
Sergio Montanari

Sogg. e Scenegg.: Luigi Guarnieri, Melania Mazzucco, Maurizio Ponzi - Fotogr.: (panoramica / a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Bruno Zambrini - Montagg.: Sergio Montanari - Dur.: 99' - Produz.: Videomaura

Interpreti e ruoli

Giulio Scarpati (Ulisse), Ivano Marescotti (Furio Caselli), Vanessa Gravina (Angelica), Giuliana De Sio (Margherita), Maria Grazia Cucinotta. (Maria), Claudio Bigagli (Don Vincenzo), Roberto Citran (Leo-nardo), Tiziana Lodato, Marco Leonardi, Lorenzo Crespi, Luigi M. Burrua-no, Matilde Piana, Christian Marazziti, Claudio Botosso

Soggetto

Negli anni '60, da Palermo parte un treno per Milano con molti viaggiatori. Sul convoglio vi è il gruppo familiare dei Salemi (il padre Rosa-rio ha già da tempo duramente lavorato a Milano e torna là con la moglie Assunta, il figlio Nino decenne e l'adolescente Agata). Nel compartimento due giovani siciliani, molto diversi fra loro, le fanno un po' di corte: Fortu-nato, accattivante giovane, con molta voglia di darsi da fare e tanto ottimi-smo, e Gaetano, aspirante poliziotto. Poi c'è Maria, calabrese, incinta, e c'è Carmelo, un aspirante attore (che scenderà a Roma), poiché in treno ha tro-vato uno strano, attempato signore, il quale a suo dire nel mondo del cinema è bene introdotto. In più c'è nello scompartimento un silenzioso sacerdote, don Vincenzo. L'atmosfera è cordiale: aleggiano illusioni e timori; qualcu-no ha già deciso di non tornarci più; altri nutrono qualche nostalgia. Poi Maria è presa dalle doglie: l'aiuta Margherita un'infermiera catanese della prima classe, dove ha conosciuto Leonardo, maestro elementare che va in Piemonte a parlare con un editore interessato al suo primo libro. Una bambi-na (Donatella) vede la luce, mentre fiorisce l'amore tra Leonardo e Margherita. Nel vagone-letto c'è Furio Caselli, industriale lombardo, con il tredicenne figlio Edoardo, il quale scopre che in un'altra cabina viaggia Angelica, la giovane amante del padre. Tra il personale spicca Ulisse, il conduttore, sod-disfattissimo del suo lavoro (adora i treni). E' proprio Ulisse che, nell'incro-cio del treno con un altro convoglio più moderno (venti anni dopo e verso Palermo), "vede" sé stesso invecchiato nel proprio servizio. Così appaiono il suo volto, più stanco e deluso e quasi tutti gli altri: don Vincenzo che è diventato vescovo; Donatella che è ormai una donna; Agata che è diventata la moglie disamorata ed inasprita del poliziotto Gaetano anche perché lei non ha mai smesso di amare Fortunato; Nino che appare adulto in divisa da ferro-viere; Angelica diventata non solo segretaria di Furio ma addirittura l'amante del figlio Edoardo. Ma la visione dei destini di ciascuno apparsa dietro i finestrini del secondo convoglio scompare presto. Tutto illusioni e delu-sioni, successi e disincanto deve ancora accadere.

Valutazione Pastorale

Il treno è sempre stato un asse portante più che frut-tuoso e affascinante, a cui fino dalla partenza il ritmo stesso della corsa sem-bra conferire al viaggio la ragione prima di esistere. Il largo campionario dei viaggiatori di varia estrazione rende, tuttavia, il film di Maurizio Ponzi molto, forse troppo dispersivo, con eccessivi dettagli. Molte le ansie e le illusioni, i rimpianti e le speranze, i successi e le sconfitte. Taluni personag-gi, inoltre, sbiadiscono nella quotidianità. Nel disegnarne i tratti, la regia sci-vola spesso nella ovvietà. La trovata peraltro non originale risiede nel visionario incontro dei due treni, sfreccianti in senso inverso fra Nord e Sud con un salto temporale, il quale propone un raffronto ed un bilancio più o meno confortante tra luci ed ombre. In un certo senso, lo trae il conduttore Ulisse che appare come un testimone, destinato a registrare gli eventi del "Tempo", diventando canuto e deluso a sua volta. Il titolo, in prima lettura un po' insolito, definisce e amalgama quella specie di spontanea solidarietà che in Italia sboccia tra gente pur estranea nei lunghi viaggi che la vita spes-so impone per le necessità di ciascuno.

Le altre valutazioni

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