Orig.: Stati Uniti (2012) - Sogg.: tratto dal romanzo "La Principessa di Marte" di Edgar Rice Burroughs - Scenegg.: Andrew Stanton, Mark Andrews, Michael Chabon - Fotogr.(Scope/a colori): Dan Mindel - Mus.: Michael Giacchino - Montagg.: Eric Zumbrunnen - Dur.: 132' - Produz.: Jim Morris, Lindsey Collins, Colin Wilson.
Interpreti e ruoli
Taylor Kitsch (John Carter), Lynn Collins (Dejah Thoris), Samantha Morton (Sola), Mark Strong (Matai Shang), Ciaran Hinds (Tardos Mors), Dominic West (Sab Than), James Purefoy (Kantos Kahn), Daryl Sabara (Edgar Rice Burroughs), Polly Walker (Sarkoja), Willem Dafoe (Tars Tarkas), Thomas Hayden Church (Tai Hajus)
Soggetto
Convocato in modo inatteso il giorno della sua morte, il giovane nipote comincia a leggere il diario, lungo e minuzioso, della vita dello zio, l'ufficiale John Carter. Questi, capitano con i sudisti e incapace di adattarsi al nuovo esercito americano, a un certo punto si è trovato sul pianeta Marte, coinvolto (lui decisamente contrario alle guerre) nei feroci conflitti in atto per il controllo del suolo marziano. Dopo un periodo di disorientamento, Carter si schiera a fianco del comandante Tarkos: insieme riescono a cambiare il destino del pianeta, e lui trova anche l'amore della bella Dejah.
Valutazione Pastorale
Il racconto di Edgar Rice Burroughs (l'autore di 'Tarzan') è datato 1916. In Europa c'era un guerra in corso, alla quale anche gli americani avrebbero partecipato, attraversando l'oceano. Quale nemico, quali mondi erano in gioco ? Il testo ha più di un motivo di interesse che il passaggio sullo schermo ha ridotto al minimo. Prolisso e ripetitivo, il copione non riesce a trovare la giusta misura per dare vivacità e spinta allo scambio di epoche tra la Terra e Marte. Mentre l'idea che il trovare su un altro pianeta guerre altrettanto cruente che in Terra suggerisce riflessioni appropriate, a latitare è il contorno, cui fa difetto quell'aria di fiaba epica e scanzonata che avrebbe segnato un punto importante nel genere, a metà tra 'Guerre stellari' e 'Avatar'. Forse meno sbagliato di quanto appaia a prima vista, la pellicola annega nella sua lunghezza, tuttavia (è il caso di dirlo) con l'onore delle armi di un apparato spettacolare che soffre non di difetti ma di eccessi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in successive occasioni come proposta di buon livello, anche per ragazzi.