KITCHEN STORIES – Racconti di cucina

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, Adatto per dibattiti
Tematica
Lavoro, Metafore del nostro tempo, Solidarietà-Amore
Genere
Metafora
Regia
Bent Hamer
Durata
92'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Norvegia, Svezia
Titolo Originale
Psalmer fran kokek
Distribuzione
Lady Film
Musiche
Hans Mathisen
Montaggio
Pal Gengenbach

Orig.: Norvegia/Svezia (2003) - Sogg. e scenegg.: Jorgen Bergmark, Bent Hamer - Fotogr.(Panoramica/a colori): Philip Ogaard - Mus.: Hans Mathisen - Montagg.: Pal Gengenbach - Dur.: 92' - Produz.: Bent Hamer per Bulbul Films, BOB Film Sweden, AB/Svenska Filminstitutet.

Interpreti e ruoli

Joachim Calmeyer (Isak), Tomas Norstrom (Folke), Bjorn Floberg (Grant), Reine Brynolfsson (Malmberg), Sverre Anker Ousdal (dott. Benjaminsen), Leif Andrée . (dott. Ljungberg)

Soggetto

Nel 1954, nell'imminenza dell'arrivo dei nuovi elettrodomestici, un istituto svedese decide di avviare un indagine in una zona agricola della vicina Norvegia: si tratta di osservare la vita di alcuni scapoli per capire quali esigenze possa avere la loro cucina ideale. Ecco allora l'osservatore Folke sistemarsi con la roulotte accanto alla casa assegnatagli. La mattina entra in cucina, si sistema su un trespolo e, dall'alto, comincia a sorvegliare i movimenti di Isak, il padrone di casa. Questi però, che pure si era offerto per l'esperimento, ora reagisce ostacolando il lavoro: non usa quasi per niente la cucina, si serve della stanza da letto al piano di sopra e anzi da lì pratica un piccolo foro per spiare a sua volta l'osservatore. La situazione va avanti fino a quando, entrati meglio in contatto, Isak e Folke si scambiano qualche parola e si siedono insieme al tavolo. Grant, amico di Isak, é un po' geloso e cerca di far andare via l'intruso. Quando arriva Malmberg, il superiore, deve constatare il fallimento del lavoro e licenzia subito Folk, invitandolo a tornare in Svezia. Sul confine però Folk lascia sgancia la roulotte e torna indietro, decidendo di accettare l'invito di Isak a passare insieme il Natale. Arrivato alla casa, trova Isak morto. La primavera successiva vede Folke sempre in quella casa, mentre è in attesa dell'amico Grant.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un prodotto in cui tutti gli elementi sono amalgamati con estrema finezza e grande senso di misura. La cornice ambientale: primi anni '50 in una Norvegia in cui il freddo climatico diventa gelo degli affetti e difficoltà di esternare i sentimenti; l'incombere del progresso tecnologico, l'affacciarsi dei consumi in un contesto rurale quasi arcaico e in un periodo in cui non sono ancora rimarginate le ferite del recente conflitto mondiale; il lavoro, una necessità imprescindibile ma spesso in contrasto con le esigenze delle persone con cui si viene a contatto. Dall'alto del trespolo l'uomo deve capire la vita di un altro uomo, ma non ci riesce: non basta guardare la realtà per imparare a conoscerla. A quei sondaggi, preparati con metodo scientifico, manca la vita, che però si prende la sua rivincita. Così, negli spazi dei silenzi, dai chiaroscuri delle poche parole e di un pudore trattenuto nasce l'amicizia, la voglia di parlare, di comunicare. E l'inverno lascia il posto alla primavera. Accurato, efficace, molto profondo nelle emozioni e nelle suggestioni che trasmette, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in molte circostanze come esempio di un cinema europeo capace di suggerire molte, stimolanti riflessioni.

Le altre valutazioni

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