KULL IL CONQUISTATORE

Valutazione
Inconsistente, crudezze
Tematica
Fantascienza, Guerra
Genere
Fantastico
Regia
John Nicolella
Durata
93'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Kull the conqueror
Distribuzione
United International Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Charles Edward Pogue basato sui personaggi creati da Robert E.Howard
Musiche
Joel Goldsmith
Montaggio
Dallas Puett

Orig.: Stati Uniti (1998) - Sogg.: basato sui personaggi creati da Robert E.Howard - Scenegg.: Charles Edward Pogue - Fotogr.(Panoramica/ a colori): Rodney Charters - Mus.: Joel Goldsmith - Montagg.: Dallas Puett - Dur.: 93' - Produz.: Raffaella De Laurentiis.

Interpreti e ruoli

Kevin Sorbo (Kull), Tia Carrere (Akivasha), Thomas Ian Griffith (Taligaro), Litefoot (Ascalante), Roy Brocksmith (Tu), Harvey Fierstein (Juba), Karina Lombard (Zareta), Edward Tudor-Pole (Enaros), Douglas Henshall (Ducalon), Joe Shaw . (Dalgar)

Soggetto

Nella preistorica terra di Valusia il guerriero Kull, considerato un eroe dal suo popolo, diventa re per volere del fato. Ma l'invidia porta i parenti ad ordire subito un complotto per destituirlo. Nonostante i suoi sentimenti per la schiava Zareta, Kull é incantato dalla bellissima Akivasha e finisce per sposarla, Ma la donna, che egli crede appena diciannovenne, é in realtà una strega vecchia di tremila anni. I nemici di Kull l'hanno risvegliata perché lo elimini durante la prima notte di nozze. Miracolosamente Kull riesce a scampare alla morte, ma ora é obbligato ad affrontare un viaggio pieno di pericoli per trovare l'unica arma in grado di distruggere le forze del male: il Respiro di Valka. Kull prende una nave, viene imprigionato dall'amico Giuba, si ribella, arriva all'isola di ghiaccio. Qui il fuoco si spegne, Kull diventa ancora re e prende Zareta come regina. Poi aboilisce le vecchie leggi, e libera gli schiavi. "Lunga vita al re" urlano i presenti.

Valutazione Pastorale

Il racconto si ispira al filone mitologico ma finisce per diventare in prevalenza fantastico. Gli effetti speciali assicurano una certa varietà di immagini e una sia pur minima dinamica narrativa. Nell'insieme però il film è di fattura assai modesta, concepito e realizzato come una sorta di fumetto un po' grezzo che mette insieme tutti gli stereotipi legati al mondo mitologico. Tra avventura, azione, un pizzico di ironia e una spruzzata di sentimentalismo, la storia arriva alla fine senza particolari sussulti. Dal punto di vista pastorale, siamo a pieno titolo in quella fascia di film "privi di contenuti etico-culturali e/o di valori formali": inconsistente, quindi, con qualche crudezza sparsa qua e là. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in qualche occasione per ragazzi come svago avventuroso senza altre implicazioni. A tale livello di spettacolo si possono svolgere anche eventuali visioni televisive e casalinghe.

Le altre valutazioni

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