La ballata dei gusci infranti

Valutazione
Consigliabile, poetico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Animali, Dolore, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Fede, Matrimonio - coppia, Solidarietà, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Federica Biondi
Durata
90'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
La ballata dei gusci infranti
Distribuzione
Linfa Crowd 2.0
Soggetto e Sceneggiatura
Federica Biondi
Produzione
Linfa Crowd 2.0, MUVLAB

Interpreti e ruoli

Caterina Shulha (Elisabetta), Simone Riccioni (David), Paola Lavini (Lucia), Lina Sastri (Alba), Giorgio Colangeli (Dante), Samuele Sbrighi (Jacopo), Miloud Mourad Benamara (Don Ghali)

Soggetto

Marche, 2016. In un piccolo paese tra i monti Sibillini vivono, nella semplicità, Alba e Dante, David ed Elisabetta, Lucia, don Ghali e Jacopo, che gira per i boschi citando la “Divina Commedia”. Un evento del tutto inaspettato sconquasserà, forse per sempre, le loro esistenze.

Valutazione Pastorale

Federica Biondi, jesina, classe 1978, al suo primo lungometraggio di finzione, dirige “La ballata dei gusci infranti”, racconto dolente delle vicende di un gruppo di persone che vivono nell’entroterra marchigiano e che si trovano a dover affrontare un evento del tutto imprevisto e destabilizzante: il terremoto che nel 2016 ha colpito il Centro Italia. Immersi nella natura e a essa profondamente legati, troviamo Alba e Dante, attrice e drammaturgo, che stanno lavorando a una messa in scena teatrale, che sarà l’ultima del loro lungo sodalizio; David ed Elisabetta, in trepidante attesa del loro primo figlio; Lucia, abbandonata improvvisamente dal marito, che deve provvedere da sola agli innumerevoli, e fisicamente pesanti, lavori della sua fattoria e don Ghali, giovane parroco africano, appena giunto a sostituire l’amato don Giulio nella conduzione della piccola, ma antica e bella, parrocchia del paese. Da ultimo c’è poi Jacopo, che è un po’ il filo conduttore della storia, un giovane che vive in una roulotte e vaga tra i boschi declamando la “Divina Commedia”: conosce tutti e tutti lo conoscono e lo accolgono nella sua “diversità”. Il terremoto, improvviso, devastante, spezzerà i loro “gusci” (le case, il teatro, la chiesa, il paese tutto) e li porterà, spaesati, tristi e angosciati, a Fano. Confortati e spronati a reagire da don Ghali, continueranno a sentirsi e a essere una comunità, simbolicamente raccolta intorno a una tavola imbandita per loro tra le rovine dell’ex chiesa di san Francesco. “La ballata dei gusci infranti” – prodotto dall’attore-regista Simone Riccione, che è anche nel cast nel ruolo di Davide – è senza dubbio un film delicato e corale, nel quale spiccano per intensità le interpretazioni di Lina Sastri (Alba) e Giorgio Colangeli (Dante), nonché quella di Paola Lavini, nel ruolo della tostissima Lucia. Uno sguardo pulito e “innamorato” su paesaggi bellissimi, che fa assaporare il gusto di una vita (più) semplice. Un inno alla resistenza e alla forza di una comunità che non vuole disperdersi e prova a trovare in se stessa il coraggio di continuare a sperare. L’opera costituisce, inoltre, un atto d’amore verso il proprio territorio di appartenenza, uno scommettere a livello artistico e produttivo sulle proprie radici e sul loro valore nei sentieri del cinema e dell’audiovisivo. “La ballata dei gusci infranti” è da valutare come consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito, come possibilità per raccontare la situazione drammatica in cui spesso si sono trovate, e ancora si trovano, nel nostro Paese comunità colpite da tragici eventi naturali come appunto il terremoto del Centro Italia del 2016.

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