LA BESTIA NEL CUORE

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Bambini, Disabilità, Famiglia - genitori figli, Letteratura, Mass-media, Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Cristina Comencini
Durata
120'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Francesca Marciano, Cristina Comencini, Giulia Calenda tratto dall'omonimo romanzo di Cristina Comencini
Musiche
Franco Piersanti
Montaggio
Cecilia Zanuso

Orig.: Italia/Gran Bretagna/Spagna/Francia (2005) - Sogg.: tratto dall'omonimo romanzo di Cristina Comencini - Scenegg.: Francesca Marciano, Cristina Comencini, Giulia Calenda - Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Cianchetti - Mus.: Franco Piersanti - Montagg.: Cecilia Zanuso - Dur.: 120' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz.

Interpreti e ruoli

Giovanna Mezzogiorno (Sabina), Alessio Boni (Franco), Stefania Rocca (Emilia), Angela Finocchiaro (Maria), Giuseppe Battiston (Negri), Luigi Lo Cascio (Daniele), Valerio Binasco (padre di Sabina e Daniele), Francesca Inaudi (Anita), Lucy Akhurst . (Anne)

Soggetto

Sabina, che lavora come doppiatrice, vive con Franco (attore ambizioso ma in questo momento coinvolto in una telenovela), e una notte ha un incubo che sembra rimandare ad un episodio angoscioso avvenuto quando lei era ancora bambina. Impaurita e incapace di darsi spiegazioni o di confidarsi con l'amica Emilia, omosessuale e cieca, a Sabina non resta che cercare di stabilire un contatto con il fratello Daniele. Lo raggiunge negli Stati Uniti, dove insegna ed è sposato con due bambini, e da lui finalmente apprende che entrambi sono stati vittime delle maniacali attenzioni riservate loro durante l'infanzia dal padre, nel silenzio terrorizzato della madre. L'agghiacciante verità obbliga Sabina a rivedere la propria vita per cercare di cancellare il passato e costruire un nuovo futuro.

Valutazione Pastorale

"Sia con il romanzo che con il film volevo raccontare il fondo oscuro di ognuno di noi. Qualcosa che ci portiamo dentro sin da quando siamo bambini, o forse anche da prima. Un'origine comune della nostra affettività, dell'amore, di tutti i nostri legami, un'energia che fa parte della natura umana e non ha connotazioni positive o negative, ma cui noi dobbiamo dare un volto, una forma che non ci faccia soffrire e riesca a colmare i nostri vuoti". Così dice Cristina Comencini, autrice prima del romanzo omonimo e poi del film da esso tratto. Forse la regista generalizza un po' troppo, e quella esigenza di 'colmare i nostri vuoti' arriva come una sorta di pretesto per giustificare l'inarrestabile succedersi di disgrazie che colpisce i protagonisti. Certo, quello della pedofilia tra le mura domestiche é argomento su cui non é mai lecito scherzare e che anzi va coraggiosamente affrontato. Ma come se non fosse già sufficiente, il racconto mette in campo anche l'handicap della cecità, l'omosessualità femminile, i matrimoni finiti, la televisione degradata che degrada chi la fa. La materia cresce, si dilata e prevarica la storia. Il dramma c'è ma fatica a commuovere. La Comencini vorrebbe accreditarsi come la prima ad aver affrontato questi temi nel cinema italiano. Così prevale il didascalismo. L'errore è anche quello di parlare di realrà intorno alle quali ilm consenso arriva immediato. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, senz'altro problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con preferenza per un pubblico adulto. Da recuperare anche in occasioni mirate per avviare riflessioni sui temi proposti, sia pure in modo qua e là confuso. Attenzioni per i minori è da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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