LA DAMIGELLA D’ONORE

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Famiglia - genitori figli, Letteratura, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Claude Chabrol
Durata
107'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Francia, Germania
Titolo Originale
La demoiselle d'honneur
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Pierre Leccia, Claude Chabrol tratto dal romanzo "The Bridesmaid" di Ruth Rendell
Musiche
Matthieu Chabrol
Montaggio
Monique Fardoulis

Orig.: Francia/Germania (2004) - Sogg.: tratto dal romanzo "The Bridesmaid" di Ruth Rendell - Scenegg.(e dialoghi): Pierre Leccia, Claude Chabrol - Fotogr.(Panoramica/a colori): Eduardo Serra - Mus.: Matthieu Chabrol - Montagg.: Monique Fardoulis - Dur.: 107' - Produz.: Patrick Godeau, Antonio Passalia, Alfred Hurner.

Interpreti e ruoli

Benoit Magimel (Philippe), Laura Smet (Senta), Aurore Clement (Christine), Bernard Le Coq (Gérard), Solene Bouton (Sophie), Anna Mihalcea (Patricia), Michel Duchaussoy (il vagabondo), Suzanne Flon (sig.ra Crespin), Eric Seigne (Jacky), Thomas Chabrol (tenente Laval)

Soggetto

Al matrimonio della sorella, il giovane Philippe, 25 anni, impiegato presso un imprenditore edile, conosce Senta, una delle damigelle d'onore, e ne resta affascinato. Comincia a frequentarla e ben presto si trova a dover affrontare situazioni impreviste. Senta infatti conduce una vita piuttosto misteriosa, all'interno della quale chiede a Philippe di offrirle continue prove d'amore. Dopo qualche tempo Senta, che non aveva sopportato il tentativo di venire lasciata, annuncia a Philippe che, come dono decisivo del loro affetto, ciascuno dovrà uccidere un estraneo. Philippe ora capisce che non serve più opporsi. Esegue l'ordine, e poi, chiuso in casa con Senta, aspetta l'arrivo della polizia.

Valutazione Pastorale

Ancora Chabrol, ancora la sua immutata voglia di scavare nelle pieghe delle frastagliate illusioni della borghesia, di scalfirne le residue certezze di ceto portante della società. Ispirandosi ad un romanzo di Ruth Rendell, l'ex maestro della Nouvelle Vague dipana come al solito una trama tra thriller e dramma, il primo per chiudere i fatti in cornici doverosamente 'noir', il secondo per arrivare alla conclusione della forte dicotomia tra realtà e sogno. Come dire: piacerebbe al giovane Philippe, a tutti i giovani (e ai meno giovani) incontrare una Senta e farsi condurre su terreni inesplorati (anche sessualmente), rischiosi, fuori dalle regole. Invece no: Philippe fa l'impiegato, vive bene, ha una bella casa, il resto é fantasia. Che intanto Chabrol ci ha mostrato come possibile. Diretto con l'eleganza di sempre, il racconto é tanto amaro quanto anche sottilmente ironico e allusivo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e comunque problematico con qualche scabrosità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria in contesti di attenzione alle qualità del regista e ai suoi modi espressivi corrosivi e incisivi. Attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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