Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo "Salvate la mia bambina" di Cathy Cash Spellman - Scenegg.: Tom Rickman, Clifford Green, Ellen Green - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Menzies jr. - Mus.: Christopher Young - Montagg.: Alan Heim - Dur.: 107' - Produz.: Mace Neufeld.
Interpreti e ruoli
Kim Basinger (Maggie O'Connor), Holliston Coleman (Cody), Angela Bettis (Jenna), Refus Sewell (Eric Stark), Jimmy Smits (John Travis), Ian Holm (padre Grissom), Christina Ricci
Soggetto
Maggie O'Connor, infermiera, si affeziona molto a Cody, la bambina autistica rimastale dopo la morte della sorella minore Jenna. Quando Cody compie sei anni, all'improvviso la sorella si ripresenta, insieme a lei c'é il marito Eric Stark, e tutti e due reclamano la restituzione della figlioletta. Non riuscendo nell'intento, la rapiscono. Alle indagini si dedica l'agente John Travis, già impegnato a fare chiarezza sulla sparizione di un gruppo di bambini dotati di poteri paranormali. Sulla base di alcune segnalazioni, Maggie va ad Albanuova, la fondazione cui ha dato vita Stark. Qui, nella clinica, Maggie viene addormentata da Eric e drogata. Si risveglia lontano, e chiede a Travis di non far sapere che è viva. Maggie prega insieme al gesuita padre Grissom. Jenna e Erik portano Cody nella villa dove si svolgono le cerimonie di Satana. Qui arriva anche Maggie. Dopo una collutazione, lei riesce a ferire Stark, che reagisce e le spara. Arriva Travis e uccide Stark. Tutto si ricompone. Ora Maggie e Travis accompagnano Cody in chiesa. All'uscita, senza che nessuno la veda, Cody con lo sguardo allontana un attentatore che aveva in mano un coltello.
Valutazione Pastorale
I temi, non c'é dubbio, sono importanti e suggestivi: la malattia infantile, le sette tra satanismo e superstizione, il rapporto madre-figlia tra disimpegno e rimorso, l'elemento della preghiera, la scienza e l'inconscio, l'amore come soluzione ultima e fondamentale. Tra i tanti, qualche aspetto è tracciato con maggiore attenzione e trova approfondimenti che suscitano interesse; altri sono un po' tirati via, confusi e messi in secondo piano dalle esigenze di fare 'anche' spettacolo. Il racconto si muove tra il thriller parapiscologico e l'allegoria. L'obiettiva difficoltà degli argomenti detti prima fa prevalere il primo aspetto. Ci sono così alcune ingenuità, ma sempre affiancate da soluzioni misurate e appropriate, sopratutto nel ritratto della bambina. La 'diva' Kim Basinger si immedesima in un ruolo poco appariscente e in un contesto misto tra serietà e disimpegno. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile quindi, e semplice, per segnalare il tono scorrevole con cui si dipana la storia.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come dignitoso spettacolo su temi comunque attuali.