LA NEVE NEL CUORE

Valutazione
Inaccettabile, superficiale
Tematica
Famiglia, Malattia, Omosessualità
Genere
Commedia
Regia
Thomas Bezucha
Durata
104'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Family Stone
Distribuzione
20th Century Fox Italia
Musiche
Michael Giacchino
Montaggio
Jeffrey Ford

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: Thomas Bezucha - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jonathan Brown - Mus.: Michael Giacchino - Montagg.: Jeffrey Ford - Dur.: 104' - Produz.: Michael London.

Interpreti e ruoli

Diane Keaton (Sybil Stone), Rachel McAdams (Amy Stone), Dermot Mulroney (Everett Stone), Luke Wilson (Ben Stone), Craig T. Nelson (Kelly Stone), Tyrone Giordano (Thad Stone), Elizabeth Reaser (Susannah Stone), Savannah Stehlin (Elizabeth Stone), Claire Danes (Julie Morton), Sarah Jessica Parker (Meredith Morton), Brian J. White (Patrick), Jamie Kaler (John Trousdale), Paul Schneider . (Brad Stevenson)

Soggetto

Alla vigilia di Natale la famiglia Stone si riunisce. A casa dei genitori Sybil e Kelly ci sono Amy, Luke e Susannah con la figlioletta Elizabeth. Il quarto figlio Thad arriva insieme a Patrick, un giovane di colore suo compagno di vita. Il quinto Everett ha deciso di approfittare dell'occasione per presentare Meredith, la ragazza che intende sposare. La nuova arrivata però non ha un buon impatto sugli altri, ben presto capisce di essere malvista e allora chiama ad aiutarla la sorella Julie. L'unico che le dedica attenzione è Luke, mentre Everett, appena vista Julie, ne resta molto colpito. Sybil, la mamma, é la prima a dire ad Everett che Meredith non fa per lui e insieme gli dice che avere una grave malattia che non le concederà ancora molto tempo. Chiariti gli equivoci, Luke fa cvoppia con Meredith, e Everett con Julie. Un anno dopo, ancora per Natale, tutti si riuniscono nella stessa casa. Sybil non c'è più, gli altri sono sposati, Thad e Patrick portano con loro il ragazzino di colore avuto in adozione.

Valutazione Pastorale

Sembrava impossibile, eppure si può. Si può essere così banali, prevedibili, artificiosi da prendere a pretesto situazioni serie e problemi veri per farne una stucchevole melassa sentimentale, una snobistica accozzaglia di romanticherie di quart'ordine, un compiaciuto nauseante reperto di affermazioni e di parole d'ordine senza possibile appello. L'inarrestabile pietismo degli affetti, svenduti come prodotti scaduti, cala inesorabile su un cumulo di banalità infinite. Nessuna parvenza di realismo, di verosimiglianza, di attenzione ai personaggi. La malattia della mamma interviene di tanto in tanto quasi per caso; gli scambi di coppie si succedono repentini e immotivati; dominano le finte sorprese, gli imbarazzi inutili, le risate forzate. Buttato lì con indifferenza, e con poche possibilità alternative, é il tema della famiglia allargata, delle adozioni affidate alle coppie omosessuali, con toni pregiudiziali e assolutisti. E, dominante su tutto, é la mistificazione del senso del Natale, risolto genericamente nella presenza dell'albero e nel reiterarsi all'infinito della frase tipica di auguri. Insomma un film da dimenticare che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile e del tutto superficiale. UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria che in successive occasioni. Attenzione è da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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