LA PRIMA NEVE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Anziani, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Rapporto tra culture, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Andrea Segre
Durata
105'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Parthenos
Musiche
Piccola Bottega Baltazar
Montaggio
Sara Zavarise

Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Marco Pettenello, Andrea Segre - Fotogr.(Scope/a colori): Luga Bigazzi - Mus.: Piccola Bottega Baltazar - Montagg.: Sara Zavarise - Dur.: 105' - Produz.: Francesco Bonsembiante, Marco Paolini per Jolefilm con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Jean Christophe Folly (Dani), Matteo Marchei (Michele), Anita Caprioli (Elisa), Peter Miterrutzner (Pietro), Giuseppe Battiston (Fabio), Paolo Pierobon (Gus), Sadia Afzal (Sadia), Leonardo Paoli (Leo), Lorenzo Pintarelli (Platzer), Roberto Citran (poliziotto)

Soggetto

Pergine, piccolo paese del Trentino ai piedi della Vlle dei Mocheni, oggi. Luoghi suggestivi dal fascino immutabile dentro i quali si svolge una vita legata a tradizioni lontane, a abitudini e usanze passati da una generazione all'altra. In questo contesto arriva Dani, fuggito prima dal Togo poi dalla Libia incendiata dlle sommosse. Dani ha una figlia piccola, che però ha affidato ad una connazionale perchè non ha il coraggio di guardarla: la mamma è morta dandola alla luce durante il viaggio della speranza. Pur con l'obiettivo di raggiungere quanto prima Parigi per unirsi ad alcuni connazionali, Dani ha trovato lavoro presso un anziano apicoltore. L'uomo occupa una parte di una grande fattoria, accanto ci sono Elisa, la vedova del figlio, con il piccolo Michele. Il bambino non riesce ad elaborare la perdita del padre,e ne incolpa la mamma. Accomunati dal senso della petrdita, Dani e Michele trovano punti di contatto e capacità per aprirsi l'uno con l'altro, fin quando Michele svelerà all'uomo il motivo della morte del padre e, quasi liberatosi di un peso, potrà convivere meglio con il proporio futuro.

Valutazione Pastorale

Andrea Segre fa parte di quel gruppo di registi italiani(ormai numeroso) che si sono fatti le ossa nel 'documentario', o forse in quella parte di cinema chiamato documentario. Nel 2011 esordisce nel LM di finzione con "Io sono Li", storia di Shun Li che dalla periferia romana viene trasferita a Chioggia per lavorare come barista in attesa di ottenere i documenti utili per farsi raggiungere in Italia del figli di otto anni. Quello dell'incontro/scontro tra culture nell'Italia di oggi è un tema molto caro a Segre, che lo osserva come argomento 'moderno', col quale bisogna fare i conti e gestire, cercando di recuperare la ricchezza che entrambe le parti possono mettere in campo. Durezza,difficoltà, spigolosità di Dani sono osservate con lo stesso, profondo, doloroso sguardo che accompagna la descrizione della piccola comunitàmontana nella quale l'eredità del passato comincia ad erodersi di fronte alle lusinghe del presente. Una radiografia acuta e pertinente, una bella occasione per riflettere su situazioni, emozioni sentimenti che ormai sono nella nostra pelle quotidiana. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e da destinare a dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come avvio alla riflessione sui molti argomenti d'attualità che propone. Anche in contesti scolastici e educativi.

Le altre valutazioni

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