LA REGOLA DEL SOSPETTO

Valutazione
Accettabile, problematico**
Tematica
Giallo - Triller
Genere
Drammatico
Regia
Roger Donaldson
Durata
114'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The recruit
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Musiche
Klaus Badelt
Montaggio
David Rosenbloom

Orig.: Stati Uniti (2003) - Sogg. e scenegg.: Robert Towne e Kurt Wimmer e Mitch Glazer - Fotogr.(Scope/a colori): Stuart Dryburgh - Mus.: Klaus Badelt - Montagg.: David Rosenbloom - Dur.: 114' - Produz.: Roger Birnbaum, Jeff Apple, Gary Barber.

Interpreti e ruoli

Al Pacino (Walter Burke), Colin Farrell (James Clayton), Bridget Moynahan (Layla), Gabriel Macht (Zack), Mike Realba (Ronnie), Karl Pruner (Dennis Slayne), Richard Fitzpatrick (Rob Stevens), Jessica Greco . (ragazza al Blue Ridge)

Soggetto

James Clayton, giovane mago del computer, viene avvicinato da William Burke. Dopo qualche incertezza, Burke convince Clayton ad entrare al Centro Addestramenti Reclute della CIA. All'inizio Clayton partecipa insieme agli altri alle esercitazioni previste. Qui è attratto dalla collega Layla e, mentre cerca di capire un po' meglio quale sarà il suo ruolo futuro e si lascia andare ad una brutta reazione al termine di una simulazione, Burke gli rivela che la sua prima missione sarà proprio quella di sorvegliare Layla, che in realtà é un'infiltrata. Clayton deve scoprire con chi è in contatto la ragazza, che sta cercando di copiare il programma chiamato "Ghiaccio Nove" , in grado di far saltare tutto il sistema di computer nazionale. Clayton obbedisce, frequenta Layla ora con distacco ora non riuscendo a frenare la reciproca attrazione. Ci vuole molta pazienza, e attenzione a particolari anche piccoli, per rovesciare il quadro e ricostruirne i dettagli: Layla non é per niente coinvolta, è invece Burke ad aver messo in piedi una organizzazione che mirava ad entrare nella CIA e mettere insieme un bottino di tre milioni di dollari. Nello scontro finale, Burke muore, colpito dagli agenti intervenuti. Per quanto entrato su invito di un malvitoso, Clayton non lascia il suo ruolo: la CIA ce l'ha nel sangue.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un action-thriller drammatico, che ha come protagonista una organizzazione, la CIA, vista come sede di possibili mistificazioni ma anche di un meccanismo che, se ben oliato e guidato, consente sempre di far emergere la verità. Va detto che il racconto è condotto con notevole perizia. Risalta la capacità del regista di saper organizzare il materiale narrativo, non sempre nuovissimo, secondo ritmi fluidi e taglienti, alternando azione pura, spazi di costruzione psicologica dei personaggi, momenti sentimentali. L'incubo dei servizi segreti, tra realtà e finzione, accompagna la vicenda, fino al prevalere del dubbio, della ragione, della comprensione. Colri spesso teri, colpi di scena, il filigrana anche il tema della ricerca del padre come ricerca delle proprie radici. Un prodotto commerciale insomma, ma di qualità sopra la media, ben diretto e ben interpretato. Positiva l'evoluzione della storia e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e senz'altro problematico. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare come spettacolo ben fatto e coinvolgente.

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