LA ROSA BIANCA – SOPHIE SCHOLL

Valutazione
Problematico, Raccomandabile, dibattiti **
Tematica
Famiglia, Giovani, Giustizia, Libertà, Potere, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Marc Rothemund
Durata
117'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
Sophie Scholl - Die letzten tage
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Fred Breinersdorfer tratto dalle vicende realmente accadute nel febbraio 1943
Musiche
Reinhold Heil, Johnny Klimek
Montaggio
Hans Funck

Orig.: Germania (2005) - Sogg.: tratto dalle vicende realmente accadute nel febbraio 1943 - Scenegg.: Fred Breinersdorfer - Fotogr.(Panoramica/a colori): Martin Langer - Mus.: Reinhold Heil, Johnny Klimek - Montagg.: Hans Funck - Dur.: 117' - Produz.: Goldkind Film Produktion.

Interpreti e ruoli

Julia Jentsch (Sophie Scholl), Fabian Hinrichs (Hans Scholl), Gerald Alexander Held (Robert Mohr), Johanna Gastdorf (Else Gebel), André Hennicke (Roland Freisler), Florian Stetter (Christoph Probst), Johannes Suhm (Alexander Schmorell), Maximilian Bruckner (Willi Graf), Lilli Jung . (Gisela Schertling)

Soggetto

Monaco, 1943. Un gruppo di studenti bavaresi ha costituito in città la Rosa Bianca, movimento di opposizione al nazismo. Fra loro ci sono Hans Scholl, sua sorella Sophie, Alex Schmorell e Willi Graf. Il 18 febbraio, subito dopo avere distribuito volantini di propaganda all'università, Hans e Sophie vengono arrestati dalla Gestapo. Sophie, interrogata dall'investigatore Mohr, dapprima nega il coinvolgimento suo e del fratello e sta per essere rilasciata. Ma in un ulteriore interrogatorio la polizia ottiene la confessione di Hans così anche Sophia ammette la propria colpevolezza. Si attribuisce assieme al fratello tutte le azioni del gruppo per proteggere gli altri amici, ma poco dopo viene arrestato anche il coetaneo Christoph Probst, sposato e con tre figli piccoli. Il processo è sommario, Hans e Sophie denunciano i crimini del nazismo e il giudice Freisler li condanna a morte tutti e tre. Il 22 febbraio vengono giustiziati alla ghigliottina. Anche altri componenti del gruppo subirono in seguito la stessa sorte, ma i volantini della Rosa Bianca furono salvati e disseminati dagli aerei alleati su tutta la Germania.

Valutazione Pastorale

Nella non facile ma necessaria operazione di confronto con il duro passato del periodo nazista, la Germania riscopre nel cinema un significativo terreno per affrontare con più incisività quel passato e quegli anni bui. Se di recente ne "La caduta" si parlava degli ultimi giorni di Hitler asserragliato nel suo bunker, ecco che con questo "La rosa bianca" l'obiettivo si sposta dai fatti più noti (la Storia grande) a quelli meno conosciuti (la storia piccola) ma forse anche più importanti. La dolorosa parabola di Sophie Scholl rappresenta un episodio di opposizione alla dittatura hitleriana realmente accaduto e tuttavia quasi dimenticato. Riportarlo all'attenzione dello spettatore é dunque obiettivo primario del regista Marc Rothemund: giovane anch'egli, appena 36enne, nato quindi molto dopo i 'fatti' e spinto dalla voglia di conoscerli, di parlarne, di tenerli vivi per non perderne la memoria. Il racconto si svolge quasi tutto in 'interni', affidato specialmente al contraddittorio tra Sophie e il suo 'inquisitore' Mohr. L'impianto teatrale permette di far emergere meglio il confronto in gioco tra il Potere che diventa dominio e terrore da un lato e la Parola semplice e nuda nella sua pulizia dall'altro. La consapevolezza di Sophie e dei suoi amici di andare verso il martirio diventa così il risultato tragico di una cospirazione innocente nata nel nome della coscienza. Sophie è una credente capace di ascoltare la voce di Dio come Colui che sorregge e sostiene anche e sopratutto nei momenti in cui uno si sente abbandonato. Da quei giovani arriva un insegnamento forte: non abdicare mai ai propri slanci morali, far risaltare alta la necessità di rispettare la dignità dell'uomo e i diritti di ciascun individuo, preservare sempre il valore della vita. Denuncia netta e film necessario che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come raccomandabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in molte circostanze, anche scolastiche, per gli spunti che offre sotto il profilo storico, civile, religioso.

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