LA SICUREZZA DEGLI OGGETTI

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Famiglia
Genere
Commedia
Regia
Rose Troche
Durata
119'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Gran Bretagna, Stati Uniti
Titolo Originale
The safety of objects
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Rose Troche tratto dalla raccolta di racconti di A.M.Homes
Musiche
Emboznik, Barb Morrison, Charles Nieland, Nance Nieland
Montaggio
Geraldine Peroni

Orig.: Stati Uniti/Gran Bretagna (2001) - Sogg.: tratto dalla raccolta di racconti di A.M.Homes - Scenegg.: Rose Troche - Fotogr.(Scope/a colori): Enrique Chediak - Mus.: Emboznik, Barb Morrison, Charles Nieland, Nance Nieland - Montagg.: Geraldine Peroni - Dur.: 119' - Produz.: Dorothy Berwin, Christine Vachon.

Interpreti e ruoli

Glenn Close (Esther Gold), Jessica Campbell (Julie Gold), Joshua Jackson (Paul Gold), Robert Klein (Howard Gold), Dermot Mulroney (Jim Train), Moira Kelly (Susan Train), Alex House (Jake Train), Carly Chalom (Emily Train), Patricia Clarkson (Annette Jennings), Kristen Stewart (Sam Jennings), Andrew Airlie (Bruce Jennings), Mary Kay Place (Helene Christianson), Timothy Olyphant (Randy)

Soggetto

Quattro famiglie vicine di casa in un sobborgo residenziale americano. Il giovane Paul Gold giace a letto in coma assistito dalla madre Esther. Da un anno ormai la donna si prende cura del figlio e per questo motivo non comunica più molto con il marito Howard e con la figlia adolescente Julie. Annette Jennings invece deve affrontare un divorzio complicato e al tempo stesso crescere le due figlie tra grosse difficoltà economiche. Intanto Jim Train, dedicatosi solo al proprio lavoro di avvocato, si accorge che la sua famiglia funzione bene anche senza di lui: l'efficiente moglie Susan, il figlio piccolo Jake, che sta coltivando una passione forte per la bambola della sorella maggiore. Infine Helen Christianson sente il peso della routine, non riesce a parlare con i figli e cerca qualcosa che la faccia sentire più viva.Per una serie di motivi anche assai differenti, alcuni seri, altri banali (Esther ad un certo punto decide di andare al centro commerciale per partecipare ad una gara dove c'è in premio una macchina che vuole regalare alla figlia), questi nuclei familiari entrano in contatto tra loro. Ad occuparsi dei giardini di tutti c'è poi Randy, in apparenza simpaticoe gioviale ma turbato da lontani ricordi. Annette ha provato ad andare con lui ma è stata duramente ripresa; Helen per un po' ha pensato di avere un'avventura extraconiugale ma, al momento decisivo, non ce l'ha fatta ed è tornata a casa. Le premesse e lo sviluppo del tragico incidente dal quale Paul è uscito in coma pesano in modo doloroso su tutti. La mattina i gruppi familiari si ritrovano seduti al tavolo comune. Sono arrivati nuovi vicini, che vengono festeggiati con grande allegria.

Valutazione Pastorale

La regista Rose Troche era rimasta molto colpita dai racconti della scrittrice A.M.Homes. Entrata nell'idea di utilizzarli per un film, la Troche ha compiuto una operazione piuttosto ardua di smontaggio e di rimontaggio. I sette racconti della scrittrice si svolgevano infatti in periodi e ambientazioni diverse. E' stato quindi necessario riscrivere quasi tutto, e in questo passaggio la Troche ne ha approfittato per inserire anche alcune esperienze personali. Chiedendosi poi che cosa accomuna i vari personaggi, risponde: "...la cosa che li lega é che tutti hanno investito loro stessi e le proprie emozioni nelle cose sbagliate; che si identificano e si riconoscono soltanto attraverso le cose che li circondano o attraverso il loro lavoro...devono necessariamente ridefinire la propria identità...". Si tratta insomma di una storia corale, imperniata sulla famiglia, su gioie e dolori della famiglia come luogo di sfida per la ricerca di equilibri e di armonie personali e collettive. La famiglia come inferno dal quale si vuole scappare ma nel quale poi si torna. La famiglia come unico posto di difesa dall'inferno che c'è fuori. La Troche cerca di porsi nella scia di Altman o del Sam Mendes di "American Beauty", ma l'impresa sembra superiore alle sue possibilità. Affiorano molti stereotipi, qualche psicologia è stiracchiata, ci sono lungaggini e passaggi francamente superflui, il tono svaria con troppa disinvoltura dal dramma all'ironico al surreale (tutta la sequenza nel centro commerciale). Anche si apre su momenti efficai, il film é frastagliato e irrisolto e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e problematico perchè comunque adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare, come detto, per avviare riflessioni su alcuni aspetti di vita familiare, sopratutto nel rapporto genitori-figli.

Le altre valutazioni

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