LA SIGNORA AMMAZZATUTTI

Valutazione
Inaccettabile, Negativo
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
John Waters
Durata
88'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
SERIAL MOM
Distribuzione
Cecchi Gori Group
Soggetto e Sceneggiatura
John Waters
Montaggio
Janice Hampton, Erica Huggins

Sogg. e Scenegg.: John Waters - Fotogr.: (normale/a colori) Robert M. Stevens - Musica.: Basil Poledouris - Montagg.: Janice Hampton, Erica Huggins - Dur.: 88' - Produz.: John Fiedler, Mark Tarlov

Interpreti e ruoli

Kathleen Turner (Beverly), Sam Waterston (Dad), Ricki Lake (Misty), Mattew Lillard (Chip), Mary Jo Catlett. (Rosemary Acherman), Justin Whalin (Scotty), Patricia Dunnock (Birdie), Mink Stole, Patricia Hearst, Suzanne Somers, Scott Wesley Morgan, Walt MacPherson, Doug Roberts, John Badila

Soggetto

la quarantenne Beverly è sposata felicemente con un dentista, nella tranquilla Baltimora: ha una figlia, Misty, ed un ragazzo, Chip. Ma sotto la normalità cova la follia: la donna tempesta di lettere e telefonate oscene Dottie, una vicina che ha osato un giorno privarla del parcheggio, oppure investe con la sua automobile l'insegnante di matematica del figlio quando le consiglia uno psicoterapeuta per il ragazzo, maniaco di film horror. È l'inizio di una escalation che porta Beverly ad eliminare Carl, il fedifrago ragazzo di Misty, con un attizzatoio, nel bagno di uno shop-center. Mentre la polizia ha sospetti sempre più precisi ed anche, per vari indizi, la famiglia è in allarme, Beverly elimina, con una forbice e con la caduta ad hoc di un condizionatore, i genitori dell'amico del figlio, Scotty, colpevoli di aver fatto insinuazioni sulle capacità professionali del marito. Quindi è la volta di una cliente del video-shop dove lavora il figlio, che riconsegna una cassetta non riavvolta e rifiuta di pagare la multa. Scotty, sorpreso a spiare l'uccisione della donna con un coscio di agnello da parte di Beverly, viene da questa inseguito in un locale dove si esibisce un gruppo femminile di rock-hard e arso vivo tra il giubilo del pubblico, La polizia arresta finalmente Beverly, la quale nel processo successivo assume la propria difesa mettendo a nudo tutte le magagne e i vizi occulti dei testimoni, vanificando il valore probatorio schiacciante di tutte le deposizioni, e finendo per convincere i giurati ad assolverla. Non contenta, uccide a forbiciate una giurata, colpevole di indossare scarpe bianche dopo il 5 settembre. Mentre una famosa attrice già prepara un film sulla donna pluriomicida e i media ne hanno già fatto un mito, Beverly posa con la sua famiglia per i fotografi.

Valutazione Pastorale

si tratta evidentemente di un grottesco grondante sangue e morti ammazzati nello stile del vaudeville francese di un secolo fa, quando al Grand Guignol si segavano e squartavano in scena manichini per il diletto del pubblico, fin da allora alla ricerca di esorcismi alla violenza che alligna nel fondo dell'animo umano. Anche se sotto il paradosso (e con una buona dose di sarcasmo e di satira ad una società che sembra preferire l'assassino alle sue vittime) tutto è raccontato in modo talmente superficiale, fracassone e approssimativo, da vanificare l'eventuale reazione di un pubblico che sta dando sempre maggiori prove, purtroppo, di scarsa capacità di discernimento, per quel che riguarda la violenza e la perversione che vengono profuse da grandi e piccoli schermi. Kathleen Turner, senza dubbio brava nella sua parte, cerca di mettere l'accento sull'aspetto evidentemente paradossale del suo comportamento, ma quando estirpa addirittura un rene con l'attizzatoio a Carl o dà allegramente fuoco a Scotty scopre le carte del regista e dell'intera operazione. Qui il fine cessa di essere la satira e la denuncia portate all'esasperazione dal grottesco: siamo, sia pur con furbo tentativo di camuffamento stilistico, nel solito culto della violenza, del sangue, del macabro che tanto affascina una società evidentemente malata.

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