LA SPOSA TURCA

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Donna, Famiglia, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Fatih Akin
Durata
123'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
Gegen die wand
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Klaus Maeck
Montaggio
Andrew Bird

Orig.: Germania (2003) - Sogg. e scenegg.: Fatih Akin - Fotogr.(Panoramica/a colori): Rainer Klausman - Mus.: Klaus Maeck (consulente musicale) - Montagg.: Andrew Bird - Dur.: 123' - Produz.: Ralph Schwingel, Stefan Schubert - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Birol Unel (Cahit), Sibel Kekilli (Sibel), Catrin Striebeck (Maren), Meltem Cumbul (Selma), Guven Kirac . (Seref)

Soggetto

Sibel può ormai considerarsi più tedesca che musulmana. Giovane ed esuberante, non riesca ad adattarsi al rigido formalismo impostole dai genitori, immigrati in Germania di prima generazione. Per andare via di casa, Sibel deve sposarsi e così, visto inutile ogni altro tentativo, incontra casualmente Cahit, quarantenne depresso e senza lavoro, e lo convince a diventare suo marito. Vivendo sotto lo stesso tetto con un uomo, Sibel é ora libera di vivere la giornata a modo proprio e di avere altre occasionali avventure. Cahit è un tipo manesco e instabile, uccide l'amico Nilo, va in carcere. I genitori allora rinnegano Sibel, che fugge a Istanbul. Quando, anni dopo, esce dalla galera, anche Cahit arriva nella città turca per rivederla. Ora Sibel ha un lavoro e una figlia. Cahit riparte da solo.

Valutazione Pastorale

I riflettori sono puntati su quella "seconda generazione" che ha scavato, nei confronti dei genitori immigrati, una solco profondo di abitudini, di relazioni, di stile di vita. A Sibel la definizione di musulmana va bene, purché non diventi un freno alla voglia di vivere, divertirsi, lasciarsi andare tipica della sua età. Così il finto matrimonio é un espediente per scardinare i rigidi dettami che la famiglia cerca di imporle. Il copione ruota dunque tutto attorno a questo forte scontro tra tradizione e attualità, tra riti antichi da rispettare e il loro calarsi nella realtà contemporanea. Sono temi autentici che la regia affronta ad ampio raggio, cercando di comprendere le ragioni di entrambi ma certo facendo pendere un po' la bilancia dalla parte della ragazza. Si parla di Germania ma è quasi superfluo sottolineare che l'argomento riguarda in varia misura tutta l'Europa Occidentale: la convivenza tra religioni, l'incontro tra culture. Dal punto di vista pastorale, il film viene valutato come discutibile per la necessità di segnalare i non pochi passaggi fortemente scabrosi che punteggiano la vicenda, non sempre a dire il vero necessari. Resta il quadro di fondo, che può servire ad aprire discussioni sulle situazioni descritte. UTILIZZAZIONE: il film, che ha il divieto ai 14 anni, è da utilizzare con molta cautela sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni. Molta attenzione sarà a tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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