LA VERSIONE DI BARNEY

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Alcolismo, Letteratura, Libertà, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico
Regia
Richard J. Lewis
Durata
132'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Canada, Italia
Titolo Originale
Barney's Version
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Konyves tratto dall'omonimo romanzo di Mordecai Richler
Musiche
Pasquale Catalano
Montaggio
Susan Shipton

Orig.: Canada/Italia (2010) - Sogg.: tratto dall'omonimo romanzo di Mordecai Richler - Scenegg.: Michael Konyves - Fotogr.(Scope/a colori): Guy Dufaux - Mus.: Pasquale Catalano - Montagg.: Susan Shipton - Dur.: 132' - Produz.: Robert Lantos.

Interpreti e ruoli

Paul Giamatti (Barney Panofsky), Rosamund Pike (Miriam), Minnie Driver (Mrs. P), Rachelle Lefevre (Clara), Dustin Hoffmann (Izzy), Scott Speedman (Boogie), Bruce Greenwood (Blair), Macha Grenon (Solange), Anna Hopkins (Kate), Jake Hoffman (Michael), Mark Addy (detective O'Hearne), Saul Rubinek (Charnofsky), Thomas Trabacchi (Leo Fasoli), Massimo Wertmuller (medico)

Soggetto

Di fronte alla pubblicazione di un libro che svela i capitoli più compromettenti del passato, Barney Panovsky decide di raccontare la propria storia in prima persona. Ecco dapprima il suo successo professionale, motivato da ragioni spesso oscure. Ecco i tre matrimoni: quello con Clara, a Roma, quello con Mrs. P. a Montreal, quello infine con Miriam, conosciuta durante il pranzo di nozze, inseguita e corteggiata, sposata e madre dei suoi due figli. In momenti cruciali, Barney ha l'abitudine di ubriacarsi e, da un certo momento in poi la memoria talvolta lo abbandona. Il detective O'Hearne lo incalza perché lo ritiene colpevole dell'omicidio di Boogie, l'amico di swempre, amato e odiato. Barney dice di voler raccontare "la vera storia della mia vita sprecata", ma non lo pensa davvero.

Valutazione Pastorale

Grande successo internazionale, il romanzo di Mordecai Richler è diventato film dopo una preparazione molto lunga. L'autore ha preparato una prima e una seconda bozza di copione, prima di ammalarsi e morire nel 2001. Lo sceneggiatore scelto, nato come Richler a Montreal, ha operato modifiche anche sostanziali, tutte, dice "per rimanere fedeli all'essenza del romanzo". Parigi, la città del giovanile soggiorno europeo di Barney, è sostituita da Roma, per "evitare il cliché del viaggio di iniziazione francese". Resta allora il protagonista, Barney Panofsky, un uomo che si inventa le qualità che non ha, un misto di generosità e opportunismo, arroganza e gentilezza, in costante conflitto con tutti: i franco-canadesi, i bianchi americani, gli ebrei della sua comunità. Cinico, vulcanico, mimetico, Barney irrita se stesso e gli altri in un gioco rischioso e talvolta offensivo. Scorretto, si pente senza convinzione, proclama la verità e segue la menzogna. Compulsivo e inappagato, si pone come una sorta di campione 'maudit' del ventesimo secolo. La prima parte del copione fatica un po' a carburare, poi il racconto si fa più incisivo, avvalendosi della lucida interpretazione di Paul Giamatti, teso e convincente. Esemplare nel suo essere sconclusionato, Barney finisce per ripiegarsi su se stesso, quando la perdita di memoria lo copisce come una nemesi. Il libro ha lasciato il segno, forse un po' meno lo lascerà questo film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e di altri supportitecnici. Adatto a riflessioni sul rapporto tra pagina scritta e immagine.

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