L’ARIA SALATA

Valutazione
Ambiguità, Discutibile, dibattiti **
Tematica
Carcere, Famiglia - genitori figli
Genere
Drammatico
Regia
Alessandro Angelini
Durata
87'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Luca Tozzi
Montaggio
Massimo Fiocchi

Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Alessandro Angelini, Angelo Carbone - Fotogr.(Panoramica/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Luca Tozzi - Montagg.: Massimo Fiocchi - Dur.: 87' - Produz.: Donatella Botti per Bianca Film e RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Giorgio Pasotti (Fabio), Giorgio Colangeli (Sparti), Michela Cescon (Cristina), Katy Saunders . (Emma), Sergio Solli (Lodi), Paolo De Vita (Umberto), Paolo Pierobon (Brunetti), Emanuel Bevilacqua (Saverio), Sauro Artini (Gallozzi), Simone Colombari (padre di Emma), Bruno Santini (medico del carcere), Maria Caterina Frani . (moglie di Saverio)

Soggetto

Fabio lavora con passione in un carcere nel percorso di reinserimento dei detenuti nella società. Un giorno un collega gli chiede di occuparsi di Sparti, un carcerato condannato per omicidio. Dopo un po' che parla con lui, Fabio si accorge che quell'uomo altri non è che suo padre, a suo tempo reo confesso e capace di abbandonare tanti anni prima la famiglia (la mamma, lui, la sorella Cristina) senza più ricordarsi del passato. Sopportando il carattere scorbutico dell'uomo, Fabio fa finta di niente ma si attiva per creare occasioni di incontro con lui. Quando a Sparti viene concesso un giorno di libera uscita, i due escono insieme, la verità viene rivelata, e il padre ne resta sconvolto. Inutilmente Fabio si sforza di spiegare che ora che si sono ritrovati tutto può cambiare in meglio. Rimasto solo, Sparti si butta in mare e annega.

Valutazione Pastorale

Il percorso che porta all'inatteso incontro tra padre e figlio, il lento avvicinarsi della rivelazione, la difficoltà del dialogo tra verità e finzione rappresentano una materia molto difficile e delicata che il regista manovra con un bel senso della misura. Lo sviluppo drammaturgico é cadenzato da passaggi aspri e nervosi, affidati a dialoghi giusti, con poche sbavature e attenzione rivolta soprattutto alla costruzione psicologica dei personaggi. Si guarda ad uno scavo interiore, alla difficile ricostruzione di percorsi esistenziali frammentati, ad esistenze dal filo spezzato e reso duro dalle avversità. Un ritratto tanto convincente quanto amaro, sul quale cala il dolorosissimo finale del suicidio dell'uomo, proprio quando la vicinanza del figlio poteva preludere ad uno spiraglio di speranza. La mancanza di un orizzonte valoriale non è tuttavia proposta con compiacimento ma come epilogo dell'assenza di qualunque luce interiore. Un'opera prima italiana degna di attenzione per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, segnato da ambiguità e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e più utilmente ripreso in occasioni mirate per riflettere più compiutamente sulla delicata tematica della vicenda. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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