LE REGOLE DEL GIOCO

Valutazione
Accettabile, realistico *
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli
Genere
Drammatico
Regia
Curtis Hanson
Durata
123'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Lucky You
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Eric Roth, Curtis Hanson Eric Roth
Musiche
Christopher Young
Montaggio
William Kerr, Craig Kitson

Orig.: Stati Uniti (2007) - Sogg.: Eric Roth - Scenegg.: Eric Roth, Curtis Hanson - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Deming - Mus.: Christopher Young - Montagg.: William Kerr, Craig Kitson - Dur.: 123' - Produz.: Denise Di Novi, Carol Fenelon, Curtis Hanson.

Interpreti e ruoli

Eric Bana (Huck Cheever), Drew Barrymore (Billie Offer), Robert Duvall (L.C. Cheever), Debra Messing (Suzanne Offer), Jean Smart (Michelle Carson), Charles Martin Smith (Roy Durucher), Kelvin Han Yee (Chico Banh), Robert Downey Jr. (Jack), Yetta Gottesman (Larita), Maya Hazen (Kelly), Lindsay MacFarland . (Carrie)

Soggetto

A Las Vegas Huck è un giocatore di pocker che non riesce a liberarsi dell'ingombrante presenza del padre, L.C., grande campione del passato tuttora in attività. Lo svolgimento del campionato del mondo li mette di nuovo di fronte, e stavolta Huck capisce che deve scrollarsi di dosso ogni senso di colpa, e gli lascia passare il turno. In finale L.C. perde, ma a questo punto i rapporti tra i due si sono ristabiliti. E Huck può tornare da Billie, la ragazza che lui aveva deluso con un comportamento egoistico e meschino.

Valutazione Pastorale

Al tavolo verde i giocatori di poker esprimono uno dei momenti più forti dell'individualismo tipico della cultura americana : entrano in ballo capacità nervose, mentali, fisiche. E, come in questo caso, anche sentimentali, se dall'altra parte c'è un parente. Anzi quel parente in grado di far emergere i nervi scoperti di un rapporto padre/figlio dai risvolti esistenziali profondi e irrisolti. Il copione é essenziale e stringato come si deve: dialoghi giusti e perfetto equilibrio tra momenti spettacolari e passaggi nei quali ci si scontra sul filo della sfumatura interiore. La regia é robusta e solida cvome un vecchio film degli anni '50. Senza fronzoli e senza pause, il dramma viene fuori asciutto e teso, mai compiaciuto né retorico. Un racconto godibile e per niente superfluo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile e nell'insieme realistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in altre occasioni come proposta di film di genere ben fatto e coinvolgente.

Le altre valutazioni

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