LE VITE DEGLI ALTRI

Valutazione
Accettabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Libertà, Politica-Società, Potere, Storia, Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Florian Henckel von Donnersmarck
Durata
137'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Germania
Titolo Originale
Das Leben der Anderen
Distribuzione
01 Distribution
Musiche
Stephane Moucha, Gabriel Yared
Montaggio
Patricia Rommel

Orig.: Germania (2006) - Sogg. e scenegg.: Floria Henckel von Donnersmarck - Fotogr.(Scope/a colori): Hagen Bogdanski - Mus.: Stephane Moucha, Gabriel Yared - Montagg.: Patricia Rommel - Dur.: 137' - Produz.: Wiedemann & Berg Filmproduktin.

Interpreti e ruoli

Martina Gedeck (Christa Maria Sieland), Ulrich Muhe (Gerd Wiesler), Sebastian Koch (Georg Dreyman), Ulrich Tukur (Anton Grubitz), Thomas Thieme (ministro Bruno Hempf), Herbert Knaup (Gregor Hessenstein), Ludwig Blochberger (Benedikt Lehmann), Hans Uwe Bauer (Paul Hauser), Volkmar Kleinert (Albert Jerska), Charly Hubner (Udo), Marie Gruber . (sig.na Meineke)

Soggetto

Germania Est, anni Ottanta. Il ministro della cultura vede recitare a teatro la famosa attrice Christa Maria Sieland. Se ne innamora e incarica Gerd Wielser, fidato agente della Stasi, di sorvegliare da vicino lei e il suo compagno, il drammaturgo Georg Dreyman. Da quel momento l'appartamento dei due viene riempito di microfoni e 'ascoltato' ventiquattro ore al giorno. Una sorveglianza sempre più intima, che a poco a poco sconvolge gli equilibri dei rapporti di sudditanza tra Gerd e i suoi superiori. E' proprio la vita di Gerd a cambiare. Eccolo, dopo il crollo del muro di Berlino, ridotto ad essere un modesto postino e a recuperare il senso delle azioni commesse solo pochi anni prima.

Valutazione Pastorale

Cominciare a fare i conti con il proprio passato più prossimo è importante e doveroso. Questo regista giovane ed esordiente si getta a capofitto nei gangli della terribile Stasi, la polizia segreta di quella Germania Est che si diceva democratica, e ne va a cogliere l'aspetto, devastante, della intromissione nella vita privata dei cittadini. Qui poi entrano in ballo l'arte, il teatro, i sentimenti: tutto a maggior gloria dello Stato? Il copione cerca di dire che non poteva ancora a lungo durare così, e lo fa puntando sull'introspezione più che su plateali effetti esteriori. Il clima è plumbeo, il doppio gioco è in agguato, la spiata arriva quando meno la si aspetta. Il ventaglio emotivo è ben descritto, commuove e coinvolge, anche se non mancano passaggi un po' romanzati e facilmente concilianti. L'umanità del protagonista prevale, e sembra giusto che sia così. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in molte occasioni per avviare riflessioni sui temi che offre: Storia, dittatura/libertà, Stato/individuo.

Le altre valutazioni

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