L’esorcista del Papa

Valutazione
Complesso, Futile, Problematico
Tematica
Chiesa Cattolica, Famiglia, Famiglia - genitori figli, FILM>fantascienza/fantasy, Male, Politica-Società, Potere, Storia, Tematiche religiose, Violenza
Genere
Fantastico, Horror, Thriller
Regia
Julius Avery
Durata
103'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Pope’s Exorcist
Distribuzione
Sony Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Petroni, Evan Spiliotopoulos
Fotografia
Khalid Mohtaseb
Musiche
Jed Kurzel
Montaggio
Matt Evans
Produzione
Doug Belgrad, Sophie Cassidy, Jo Homewood, Michael Patrick Kaczmarek, Jeff Katz, Eddie Siebert. Casa di produzione: Screen Gems, Sony Pictures, 2.0 Entertainment, Loyola Productions, Ad hoc studios, Intimacy on Set

Interpreti e ruoli

Russell Crowe (padre Gabriele Amorth), Daniel Zovatto (padre Esquibel), Franco Nero (Papa), Alex Essoe (Julia), Laurel Marsden (Amy), Peter DeSouza-Feighoney (Henry), Cornell John (Vescovo Lumumba), Ryan O'Grady (Cardinale Sullivan)

Soggetto

Roma 1987, padre Gabriele Amorth è capo esorcista del Vaticano. Nonostante non sia ben visto da molti vescovi e cardinali, di lui ha piena fiducia il Papa, il quale gli chiede di prendere in carico un caso molto complesso in Spagna. Lì, nell’ex abbazia di san Sebastiano, sconsacrata e tramutata in abitazione privata vive la statunitense Julia e i suoi figli Amy e Henry. Quest’ultimo, preadolescente, sembra posseduto da un potente demone. Convocato dal parroco locale, padre Esquibel, padre Amorth si prepara a dare battaglia…

Valutazione Pastorale

Punto di partenza è la figura del noto esorcista italiano padre Gabriele Amorth (1925-2016) e i suoi scritti. Dal realismo ben presto però si deraglia nelle praterie del fantastico, oscillando tra istanze thriller e horror. Parliamo del film “L’esorcista del Papa” (“The Pope’s Exorcist”) diretto dall’australiano Julius Avery (“Samaritan”) e sceneggiato da Michael Petroni ed Evan Spiliotopoulos; la produzione è la Screen Gems, compagnia della Sony Pictures specializzata in horror insieme alla Loyola Productions, nel network dei gesuiti statunitensi. Protagonista è il Premio Oscar Russell Crowe (“Il gladiatore”, “A Beautiful Mind”, la miniserie “The Loudest Voice”), affiancato da Daniel Zovatto (“Lady Bird”, “Penny Dreadful: City of Angels”) e dal nostro Franco Nero. La storia. Roma 1987, padre Gabriele Amorth è capo esorcista del Vaticano. Nonostante non sia ben visto da molti vescovi e cardinali, di lui ha piena fiducia il Papa, il quale gli chiede di prendere in carico un caso molto complesso in Spagna. Lì, nell’ex abbazia di san Sebastiano, sconsacrata e tramutata in abitazione privata vive la statunitense Julia e i suoi figli Amy e Henry. Quest’ultimo, preadolescente, sembra posseduto da un potente demone. Convocato dal parroco locale, padre Esquibel, padre Amorth si prepara a dare battaglia… Ne “L’esorcista del Papa” di religione o di fede c’è ben poco. Si tratta infatti di un film di genere, un titolo condito astutamente da ricorrenti topos del giallo-thriller (tra i tanti, gli adattamenti dai romanzi di Dan Brown come “Il codice da Vinci” e “Angeli e demoni”) e dell’horror soprannaturale, di cui rimane capofila “L’esorcista” (1973) di William Friedkin. Alla narrazione dà inoltre un twist “brillante” l’ironia farsesca che caratterizza padre Amorth – che scivola spesso anche nella macchietta: l’uso ricorrente della Lambretta o della fiaschetta d’alcol –, che Crowe tratteggia sempre con talento. Si tratta di un film di tensione esaltato da un uso diffuso di effetti speciali, al punto da aprire, nel valzer di sequenze finali, a un orizzonte da action in stile “Avengers” della Marvel, soprattutto quando il prete-eroe “imbraccia” il crocifisso come se fosse un’arma per fronteggiare il demone. Padre Amorth e padre Esquibel, pertanto, più che sacerdoti esorcisti sembrano supereroi o persino cavalieri Jedi: “May the Force Be with You, Luke!”. Ironia a parte, il film è un mero prodotto di attrazione per gli amanti del genere thriller-horror su binario religioso, un action investigativo ben corroborato dall’interpretazione generosa di Russell Crowe – senza di lui il film avrebbe un respiro decisamente più modesto – e pronto per ulteriori capitoli. I due esorcisti lasciano intendere infatti una possibile collaborazione futura, l’inizio di un sodalizio “professionale”. Complesso-futile, problematico.

Utilizzazione

Film indicato per un pubblico adulto, in grado di saper gesitre immagini e contenuti.

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