L’IMPERO DEL CRIMINE *

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Mafia
Genere
Film Noir
Regia
Michael Karbelnikoff
Durata
115'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THE EVIL EMPIRE
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Michael Mahern, Nicholas Kazan Michael Mahern
Musiche
Michael Small
Montaggio
Scott Smith, Joe D'Augustine

Sogg.: Michael Mahern - Scenegg.: Michael Mahern, Nicholas Kazan - Fotogr.: (normale/a colori) Lajos Koltai - Mus.: Michael Small - Montagg.: Scott Smith, Joe D'Augustine - Dur.: 115' - Produz.: Steve Roth - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Christian Slater (Charlie "Lucky" Luciano), Patrick Dempsey (Meyer Lansky), Richard Grieco (Benny "Bugsy" Siegel), Costas Mandylor (Frank Costello), Lara Flynn Boyle (Mara Notes), Anthony Quinn (Don Masseria), Michael Gambon (Don Faranzano), F. Murray Abraham (Arnold Rothstein), Christopher Penn, Nicholas Sadler, Leslie Bega

Soggetto

due giovanissimi italiani di Brooklin Charlie Luciano e Frank Costelloamici di due coetanei ebrei, Meyer Lansky e Benny "Bugsy" Siegel, assai svelti e facili ai piccoli traffici ed al commercio clandestino del whisky, riescono ad imporsi nel quartiere ed a New York, grazie al cervello degli israeliti (quello di Meyer soprattutto) ed ai soldi di una uomo già ricco e potente, Arnold Rothstein. Nell'epoca del proibizionismo e del gangsterismo delagante con tutti i suoi sordidi giochi, il quartetto supera una posizione dopo l'altra; poi, la morte di Rothstein, ordinata dal boss Masseria, i quattro si alleano volta a volta con il boss Faranzano ed il suo dichiarato ed altrettanto potente nemico, Don Masseria. Le sparatorie le sbriga lucidamente Bugsy e, per la parte di Faranzano, un suo crudele scherano. Le eliminazioni di amici come di avversari si susseguono ed è sempre Luciano –ormai soprannominato Luckya decidere mosse e strategie. Per non tradire Costello, Lansky e Siegel, il boss emergente Lucky subisce senza parlare, né tradire, anche la tortura infittagli da Faranzano, che poi organizza un attentato contro Masseria, il quale con Luciano e i suoi amici la scampa mentre Mara Motes una ballerina che Luciano ha fatto sua amante, viene assassinata nel loro letto da un sicario. Nella escalation delle vendette, Bugsy con un altro killer a furia di mitraglia elimina in un ristorante Masseria. A questo punto Faranzano prende nelle sue mani la direzione delle operazioni criminali, suddividendone lavoro e profitti fra le cinque grandi "famiglie", una delle quali è capeggiata da Luciano (ripromettendosi però di decretare la morte dell'avversario fatto troppo ambizioso e pericoloso). Allora Meyer propone agli amici di eliminare il boss, simulando una visita fiscale nel suo ufficio. Se ne incarica lo stesso Meyer, ma nell'ufficio in parola piomba il sicario preferito di Faranzano e nella sparatoria Faranzano cade "accidentalmente" dalla finestra del grattacielo sul selciato. Soluzione, questa, caldeggiata da Meyer, per il quale (come da sempre dice a Luciano) un boss mai deve ucciderne personalmente un altro. In una riunione generale cui è presente anche Al Capone, astro nascente viene approvato il principio, che Luciano ha voluto, che tutte le famiglie italiane o ebraiche che siano si organizzino e strutturino come vere e proprie società. Lucky viene acclamato come boss numero uno ma, su sua iniziativa, egli sarà un primus inter pares.

Valutazione Pastorale

di film su mafiosi e gangster italo-americani ne sono passati sugli schermi: questo del regista Michael Karbelnikoff non sarà fra i più creativi e incisivi e, del resto, le situazioni si assomigliano, ma il suo intento è chiaramente didascalico. Si vuole riproporre un certo mondo ed una certa temperie storica e per la verità lo scopo appare raggiunto. Anche se si pecca a tratti di un qualche oleografismo, la ricostruzione ambientale è curata, abiti e automobili sono davvero una chicca d'epoca e il meccanismo narrativo funziona. Pur nella su adiscutibilità, questo "Evil Empire" dà un discreto contributo alla storia della criminalità dell'America fra le due guerre. Discreta anche la interpretazione di due tra i boss destinati a morire ammazzati: Anthony Quinn (don Masseria) e F. Murray Abraham (Arnold Rothstein).

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV