L’UOMO PRIVATO

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Morte, Potere, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Emidio Greco
Durata
100'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Musiche
Luis Bacalov
Montaggio
Bruno Sarandrea

Orig.: Italia (2007) - Sogg. e scenegg.: Emidio Greco con la collaborazione di Paolo Breccia e Lorenzo Greco - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gherardo Gossi - Mus.: Luis Bacalov - Montagg.: Bruno Sarandrea - Dur.: 100' - Produz.: Enzo Porcelli per Achab Film.

Interpreti e ruoli

Tommaso Ragno (l'uomo privato), Myriam Catania (Silvia), Giulio Pampiglione (ragazzo suicida), Mia Benedetta (donna bruna), Ennio Coltorti (commissario), Mariangela D'Abbraccio (Carlotta), Vanessa Gravina (giornalista), Vanni Materassi (padre dell'uomo privato), Cartherine Spaak (ex amante dell'uomo privato), Gianni Bissaca (ingegnere), Simona Nasi (donna a casa di Carlotta), Oxana Kres . (ragazza al convegno)

Soggetto

Un professore universitario di Diritto, quarantenne, affascinante, di successo, vive in un convinto individualismo che lo porta a interrompere la relazione con Silvia. Succede che nelle tasche di un giovane suicida, un suo assiduo studente, viene trovato un foglio di carta con nome e numero di telefono dell'uomo. Partono le indagini e per il professore difendersi dalle domande degli inquirenti diventa sempre più difficile.

Valutazione Pastorale

Emidio Greco è regista esperto e navigato (il suo primo film é "L'invenzione di Morel", 1974), e proprio per questo risulta tanto imbarazzante porsi la domanda su cosa abbia voluto dire con questo lavoro. Agendo tutto per sottrazioni (di immagini, di dialogo, di motivazioni psicologiche), il copione cade a poco a poco in una inerzia che forse vorrebbe essere essa la cifra espressiva, ma senza averne la logica o lo scarto simbolico o il coraggio metaforico. Greco uccide i possibili spunti di 'genere' (la suspence, il melo...) e così facendo cancella se stesso e gli spunti di uno studio sul quotidiano, sulle pieghe dell'anonimato, sugli imbarazzi di una cultura che non entra in dialogo con la vita. Ma sono e restano ipotesi, da affidare a un pubblico elitario, e sopratutto molto paziente. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente e in generale velleitario. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in occasioni mirate per esaminarlo anche alla luce di altri titoli dello stesso autore.

Le altre valutazioni

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