Maigret

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Matrimonio - coppia
Genere
Drammatico, Giallo
Regia
Patrice Leconte
Durata
89'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Maigret
Distribuzione
Adler Entertainment
Soggetto e Sceneggiatura
Patrice Leconte, Jérôme Tonnerre, Georges Simenon,
Fotografia
Yves Angelo
Musiche
Bruno Coulais
Produzione
Société nouvelle de distribution, F comme Film, Scope Pictures, SND Groupe M6, Ciné-@

Interpreti e ruoli

Gerard Depardieu (Maigret), Jade Labeste (Betty), Mélanie Bernier (Jeanine Arménieu), Aurore Clement (Mme Clermont-Valois), Andre Wilms (Kaplan), Pierre Moure (Laurent Clermont-Valois), Bertrand Poncet (Lapointe), Anne Loiret (Madame Maigret)

Soggetto

Parigi, 1954. Maigret, già avvilito perché il medico gli ha proibito di fumare l’amata pipa, si trova a dirigere le indagini sulla morte di una giovane donna il cui cadavere è stato trovato, privo di documenti, a Montmartre…

Valutazione Pastorale

Il commissario Maigret – accanto a Sherlock Holmes e a Hercule Poirot – è senza dubbio uno degli “investigatori” che più ha colpito l’immaginario collettivo e che, a discapito del tempo che passa, resta fonte di ispirazione al cinema e in Tv. Tratto dai romanzi di Georges Simenon, il capo della squadra omicidi di Parigi è stato impersonato da molti grandi interpreti quali Gino Cervi (quattro serie tv tra il 1964 e il 1972, sceneggiate da Diego Fabbri e curate da Andrea Camilleri), Jean Gabin, Bruno Cremer, Sergio Castellitto, fino al più recente (2016) Rowan Atkinson, più noto come Mr. Bean. Nel 2022 a vestire i panni del “massiccio” Jules Maigret è Gerard Depardieu. Il film “Maigret”, scritto e diretto da Patrice Leconte (tra i suoi si ricordano: “Il marito della parrucchiera” del 1990, “L’uomo del treno” del 2002 e “Tutti pazzi a casa mia” del 2015) è liberamente tratto dal romanzo “Maigret e la giovane morta” (1954). La storia. Un Maigret, già avvilito perché il medico gli ha proibito di fumare l’amata pipa, si trova a dirigere le indagini sulla morte di una giovane donna il cui cadavere è stato trovato, privo di documenti, a Montmartre. Con determinazione e pazienza, partendo dai pochissimi elementi a disposizione, il commissario riuscirà a trovare il bandolo della matassa. “Maigret” è un discreto film giallo, dall’impostazione classica, accurato nella ricostruzione della Parigi anni ’50 e nei costumi, i cui personaggi si muovono in un’atmosfera cupa, crepuscolare, a tratti inquietante. Lo stesso commissario sembra procedere a tentoni, a disagio, forse troppo emotivamente coinvolto, ma comunque determinato a trovare il colpevole e a consegnarlo alla giustizia, cercando sempre di capire più che giudicare. Questo per chi non ha letto il romanzo. Chi conosce l’opera di Simenon, infatti, non può fare a meno di chiedersi perché il regista abbia sentito il bisogno di cambiare così radicalmente una trama – quella sì originale, profonda, intessuta di un’umanità dolente, in cerca di riscatto o, almeno, di una sopravvivenza dignitosa – con un intreccio piuttosto prevedibile e molti “déjà vu”. C’è perfino un rimando (un omaggio?) a “La donna che visse due volte” (“Vertigo”, 1958), del grande Alfred Hitchcock…. Peccato, una rilettura, personale certo, ma sostanzialmente rispettosa, sarebbe stata ugualmente e forse perfino più interessante. Dal punto di vista pastorale il film “Maigret” è complesso e problematico.

Utilizzazione

Il film è utilizzabile in programmazione ordinaria. Per la complessità di alcune situazioni è bene prevedere, in presenza di minori, l’accompagnamento di adulti.

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