MATER NATURA

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Famiglia - genitori figli, Politica-Società, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Massimo Andrei
Durata
94'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Massimo Andrei con la collaborazione di Silvia Ranfagni Massimo Andrei, Umberto Massa
Musiche
Lino Cannavacciuolo
Montaggio
Shara Spinella

Orig.: Italia (2005) - Sogg.: Massimo Andrei, Umberto Massa - Scenegg.: Massimo Andrei con la collaborazione di Silvia Ranfagni - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vladan Radovic - Mus.: Lino Cannavacciuolo - Montagg.: Shara Spinella - Dur.: 94' - Produz.: Umberto Massa per Kubla Khan.

Interpreti e ruoli

Maria Pia Calzone (Desiderio/Salvatore), Valerio Foglia Manzillo (Andrea), Enzo Moscato (Armandina), Fabio Brescia (padre di Desiderio), Teresa Del Vecchio, Sara Carbone, Shanti Duclercq, Aldo De Martino, Franco Javarone, Gino Curcione, Erma Castriota, Franco Ruggiero, Tina Femiano, Vladimir Luxuria, Luca Ward.

Soggetto

A Napoli il giovane transessuale Desiderio si innamora di Andrea, che lavora in un autolavaggio. Lui sembra ricambiare, ma é in procinto di sposarsi e, nonostante qualche incertezza, il matrimonio ha luogo. Desiderio viene consolata dagli amici Massimino, Europa e Suegno, che da tempo progettano di allontanarsi dalla città e aprono alle falde del Vesuvio un centro di agricoltura biologica, chiamato Mater Natura, che é anche consultorio per uomini in crisi. Ad un certo punto Andrea vorrebbe tornare da Desiderio ma lei lo respinge. La moglie di Andrea é incinta, e Desiderio decide di intestare al figlio che nascerà l'appartamento lasciatole dai genitori.

Valutazione Pastorale

"Con 'Mater Natura' vorrei rivolgermi a tutti coloro che ignorano certe realtà, a chi giudica senza conoscere, a chi ha paura del diverso che é in ognuno di noi, alle persone delle generazioni precedenti, a quei falsi ciechi che invece hanno la possibilità di vedere e non guardano e non ascoltano, nonché a chi ama intensamente e a chi é innamorato dell'amore e, perché no?, anche dei bambini..." Inutile arrivare fino alla fine di queste dichiarazioni programmatiche dettate dal regista Andrei. Come sempre, secondo un copione stantio e ultralogoro, le frasi sono bellissime, piene di comprensione, politicamente ipercorrette, impossibili da smentire. E chi ci prova é messo comunque dalla parte del torto. Ma anche stavolta il ragionamento non torna. Non si possono dividere affetti, sentimenti, atteggiamenti in buoni e cattivi, bianco e nero, giorno e notte, per cui chi sta una parte é il positivo e chi sta dall'altra il negativo. Ci si limita a dire che il film ha un approccio alle tematiche omosessuali e transessuali approssimativo e superficiale, manicheo nelle forme più deprecabili e banali (chi e quando ha deciso che si può turbare il silenzio di un cimitero?). Non aiuta a parlare, a discutere, a riflettere. Non è occasione di dialogo. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile e negativo. UTILIZZAZIONE: è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze. Molta attenzione sarà da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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