Maternal

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Bambini, Donna, Famiglia, Fede, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Maura Delpero
Durata
91'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Italia/Argentina
Titolo Originale
Hogar
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Maura Delpero
Fotografia
Soledad Rodriguez
Montaggio
Ilaria Fraioli
Produzione
Alessandro Amato, Nicolás Avruj, Luigi Giuseppe Chimienti, Marta Donzelli, Diego Lerman, Gregorio Paonessa

Interpreti e ruoli

Lidiya Liberman (Suor Paola), Agustina Malale (Lu), Denise Carrizo (Fati), Renata Palminiello (Suor Bruna), Marta Lubos (La madre superiora)

Soggetto

Periferia di Buenos Aires oggi. Lu e Fati vivono con i loro bambini in un istituto gestito da religiose. Dall’Italia arriva la giovane suor Paola, in procinto di prendere i voti perpetui…

Valutazione Pastorale

Presentato al 72° Locarno Film Festival (2019), dove ha ricevuto la Menzione speciale e vinto il premio assegnato dalla Giuria ecumenica del Festival, esce nelle sale italiane il 13 maggio 2021 “Maternal”, opera prima della documentarista Maura Delpero. Il film, passato anche alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, racconta la storia delle diciassettenni Lu e Fati, ragazze madri, di umile estrazione sociale e prive del supporto della famiglia di origine, che vivono con i loro bambini in un istituto gestito da sei anziane suore. Lu (Agustina Malale) è inquieta e insofferente, Fati (Denise Carrizo), alla sua seconda gravidanza, è rassegnata e quasi apatica. La maternità precoce si è portata via i loro sogni, sono cresciute in fretta, troppo, e non sono in grado di occuparsi dei propri figli. L’arrivo dall’Italia della giovane suor Paola (Lidiya Liberman) in procinto di prendere i voti perpetui, scompiglia la monotonia della vita nella casa e rompe i suoi delicati equilibri. Suor Paola, infatti, attraverso i piccoli gesti della quotidianità, cerca di stabilire un contatto, una relazione con le ragazze e i bambini. Le sue consorelle, al contrario, sembrano volersi proteggere da qualsiasi coinvolgimento emotivo: da un lato sopportano pazientemente le “esplosioni” di vitalità e irrequietezza delle giovani donne (particolarmente significativa a tal proposito è la scena del ballo), dall’altro ricordano loro costantemente le regole imponendo il silenzio con un secco battito delle mani. Una notte Lu scappa abbandonando la piccola Nina. Suor Paola se ne prende cura e nel suo cuore si fa strada a poco a poco un forte impulso materno, un sentimento, o forse desiderio che non era preparata ad affrontare. Quando, dopo qualche settimana, Lu si ripresenta all’istituto le suore la mettono di fronte alle sue responsabilità e, come la legge prescrive in questi casi, le comunicano che sarà trasferita. Angosciata e impreparata ad affrontare l’imminente separazione, la giovane suora scappa con la bambina e, tenendola in braccio, vaga per le strade di Buenos Aires… Va detto subito che “Maternal” è una storia tutta incentrata sulle donne e sulla maternità. Donne, giovanissime, che non hanno scelto di diventare madri, ma lo sono, e donne che hanno scelto di non esserlo. Donne che vivono la maternità come un peso, un’insopportabile rinuncia alla giovinezza, al divertimento, ai sogni, all’amore. E donne che vi hanno rinunciato in nome di un ideale più alto, di una vita dedicata a Dio e al servizio degli altri. È un film di contrasti: la musica assordante che ascoltano le giovani e il gregoriano delle suore, il silenzio della preghiera e i pianti dei bambini; il desiderio di libertà delle ragazze e quello, latente, negato, impossibile delle religiose. Ed è, infine, un film all’insegna dell’essenzialità nella regia (Maura Delpero fa tesoro della sua esperienza di documentarista), nei dialoghi, nella fotografia e nell’ambientazione: tutto si svolge nell’istituto, nelle stanze della quotidianità, dove suore e ragazze vivono protette, ma anche in qualche modo recluse. Dal punto di vista pastorale il film “Maternal” è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria. Per la ricchezza e la delicatezza dei temi in campo, in presenza di adolescenti, è bene prevedere l’accompagnamento di adulti ed educatori.

Le altre valutazioni

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